ECONOMIA

Cashback di Stato, l’addio è definitivo: le ragioni del Governo

Lo stop del Governo al Cashback di Stato diventa definitivo. A stabilirlo è stata la Cabina di Regia, in attesa della definitiva approvazione del Consiglio dei Ministri. La misura era stata temporaneamente sospesa a fine giugno 2021.

A cosa saranno ridestinati i finanziamenti

La decisione non sorprende, tenuto conto del fatto che il Governo Draghi aveva quasi subito bocciato la soluzione fortemente voluta, invece, dal Governo Conte bis. Secondo l’attuale esecutivo, il Cashback non stava riscuotendo i benefici per cui era stato introdotto. Ossia un maggiore gettito fiscale, la ripresa dei consumi, l’accelerazione dei pagamenti digitali e soprattutto il contrasto all’evasione.

La cancellazione del Cashback permetterà allo Stato italiano di recuperare circa 1,5 miliardi di euro, che saranno destinati ad altre iniziative. A partire dai finanziamenti per la riforma degli ammortizzatori sociali. Tra le principali critiche all’iniziativa ci fu la corsa alle microtransazioni. Il “Superbonus” da 1.500 euro destinato alle 100 mila persone che avessero effettuato più operazioni in sei mesi, infatti, scatenò un discreto caos. Molti cittadini tentarono infatti di frazionare i pagamenti per “scalare” la classifica nazionale.

Sei mesi (più uno): com’è andato il Cashback di Stato

Il Cashback è stato effettivamente operativo dal 1° gennaio al 30 giugno. Permetteva di ottenere sul proprio conto corrente, abbinato alla App IO, un rimborso del 10% sugli acquisti effettuati nei negozi fisici fino a un massimo di 15 euro per ogni transazione. La cifra massima a cui si poteva accedere ammontava a 150 euro, effettuando almeno 50 acquisti in sei mesi.

L’operazione era partita per un mese di prova a dicembre 2020. In quel caso le operazioni da effettuare affinché il Cashback desse diritto al rimborso del 10% sui propri acquisti erano dieci. E il tutto decollò nonostante parecchi problemi di iscrizione nei primi giorni, dovuti a un prolungato sovraccarico dei server. La App IO, ora, torna definitivamente al suo originario scopo di accedere a servizi, informazioni e comunicazioni al cittadino da parte della Pubblica amministrazione.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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