Caldo estremo, ora si può richiedere la cassa integrazione: le regole che tutelano i lavoratori dalle temperature eccessive

Le categorie che possono beneficiare della cassa integrazione (newsby.it)
Newsby Valentina Giungati 23 Luglio 2023

Con il caldo di questi giorni è veramente difficile lavorare, soprattutto per coloro che sono direttamente esposti al sole.

Non tutti sanno però che c’è un’alternativa, una disposizione normativa che prevede, in situazioni estreme come questa di poter chiedere la cassa integrazione straordinaria e quindi di assentarsi da lavoro senza perdere lo stipendio.

Non è una legge nuova, riguarda il 2017, ma oggi torna quanto mai attuale e talvolta si rende necessaria a causa delle temperature oltre i 40°.

Caldo estremo: scatta la cassa integrazione per i lavoratori

I medici hanno avvertito la popolazione, il bollettino prevede allerta rossa, le temperature elevatissime sull’Italia sono un pericolo per la salute, non solo di quanti fanno un lavoro in interno e quindi hanno modo di accendere l’aria condizionata ma soprattutto per chi si trova a dover fare dei lavori che obbligano a stare all’esterno come gli operai.

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Temperature estreme, scatta la cassa integrazione (newsby.it)

Quando la temperatura supera i 35° le persone hanno il diritto alla cassa integrazione, possono quindi scegliere di non lavorare in quelle giornate aderendo a quella di tipo ordinario. Un bollino rosso con la massima allerta e temperature che in alcune città hanno raggiunto i 47° non è da sottovalutare, siamo ben oltre le raccomandazioni per i soggetti fragili. Temperature di questo tipo non sono ammissibili ed è proprio in questi giorni che si stanno registrando i decessi legati al lavoro a causa delle temperature. Alcuni lavoratori come panettieri, pizzaioli, cuochi che lavorano continuamente vicino al calore sono ad alto rischio, oltre ovviamente a tutti coloro che sono obbligati a lavorare all’esterno e che non hanno modo di ripararsi al fresco, come lavoratori edili e simili.

La cassa integrazione è fondamentale perché i colpi di calore non sono solo pericolosi ma possono rivelarsi anche deleteri per la salute con comprimissioni gravi fino al decesso. In questo caso si determinano danni permanenti per il corpo e una situazione molto gravosa per la salute, soprattutto se si lavora in condizioni estreme e non a norma. 

L’Inps ha ribadito la possibilità di dare seguito a questa disposizione normativa, specificando anche quali sono i lavoratori che possono richiederla se si superano i 35 gradi. Ad esempio coloro che lavorano al manto stradale, ai tetti, alle costruzioni, coloro che indossano strumenti di protezioni come indumenti appositi, chiunque lavori direttamente al sole o con materiali caldi. La possibilità per l’Inail è di sospendere quelle giornate dal lavoro e quindi di attendere che le condizioni meteo si ripristinino per tornare a lavorare.

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