Sconti in vista: un trimestre di risparmio sui beni di largo consumo. Ecco in quali supermercati.
Da Esselunga a Conad, da Carrefour a Coop, da Pam a Lidl, passando per Tigre, Famila e Decò, l’Italia si prepara a vivere un trimestre anti-inflazione eccezionale. Quasi l’intera rete di supermercati, discount, superstore e ipermercati offrirà sconti fino al 10% sui beni di largo consumo.
Questa iniziativa mira a mitigare i crescenti rincari nel cosiddetto “carrello della spesa”. Secondo Assoutenti, le famiglie italiane potrebbero risparmiare in media 100 euro solo sulla spesa alimentare, contribuendo così a un risparmio collettivo di ben 4 miliardi di euro. Il “trimestre anti-inflazione” è un’iniziativa del Ministero delle Imprese, guidato da Adolfo Urso, che ha ottenuto il sostegno di trenta aziende e della rappresentanza dei coltivatori, Coldiretti.
Il trimestre anti-inflazione
Si prevede che quasi tutta la grande distribuzione si unisca a questa iniziativa, con l’obiettivo di contenere l’aumento dei prezzi dei beni di largo consumo. Tuttavia, alcune catene di discount, come Eurospin e MD, sono ancora in bilico riguardo alla loro adesione. La questione verrà discussa con i sindacati Cgil, Cisl e Uil al Mimit, e l’accordo ufficiale verrà firmato il 28 settembre a Palazzo Chigi, con la partecipazione della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

L’elenco completo delle aziende partecipanti verrà inviato al Mimit e successivamente pubblicato sul sito del Ministero. Oltre ai grandi attori, centinaia di migliaia di piccoli negozi alimentari, farmacie e parafarmacie aderiranno all’iniziativa. Inoltre, rappresentanti dell’industria, come Barilla, Lavazza, Mutti, Nestlè e Ferrero, si sono impegnati a mantenere bassi o bloccati i prezzi di listino dei loro prodotti. Altri produttori potrebbero unirsi all’iniziativa, il che rappresenterebbe un passo significativo verso il contenimento dell’acquisto sui beni di largo consumo.
L’elenco dei beni interessati e la percentuale di sconto offerta varieranno da azienda ad azienda. Saranno coinvolti sicuramente prodotti confezionati come carne, pasta, uova, zucchero, latte, riso, vendita, cereali e farina, oltre a saponi, detersivi, pannolini e farmaci di largo consumo. Per quanto riguarda i prodotti freschi, dati la loro volatilità dei prezzi e i problemi agricoli dovuti ai cambiamenti climatici, si stanno valutando strategie specifiche.
Nonostante l’entusiasmo per l’iniziativa, alcune associazioni dei consumatori esprimono preoccupazioni riguardo all’attuale spirale inflativa, soprattutto nei prodotti trasportati, come frutta e verdura. Alcune critiche suggeriscono che l’operazione potrebbe non essere sufficiente, mentre altri vedono l’iniziativa come un semplice esercizio di marketing. Tuttavia, l’obiettivo principale rimane quello di alleviare il peso dell’acquisto sulle famiglie italiane e garantire un periodo di maggiore stabilità nei prezzi dei beni di consumo essenziali.