ECONOMIA

Assegno di maternità, scattano le rivalutazioni: ecco quale sarà il nuovo importo

Nuove rivalutazioni sul noto assegno di maternità: quello che devi sapere se sei in dolce attesa o se hai un bambino molto piccolo.

Nel 2023 ci sarà ancora il famoso assegno di maternità? Certo che sì, come potrebbe non esserci. L’assegno nella misura intera sarà pari a 383,46 mensili e verrà dato per circa cinque mesi. Dunque, però, ci sono tante altre cose che forse dovresti sapere.

Assegno di maternità, ci sono le rivalutazioni-Newsby.it

Per iniziare, la rivalutazione dell’importo avviene ogni anno sulla base dell’indice dei prezzi al consumo per gi operai impiegati e per le famiglie, rilevato dall’ISTAT. Il dipartimento per le politiche della famiglia ha annunciato quelli che sono i cambiamenti riguardo a questo nuovo anno. Partiamo col fatto che l’assegno spetta per ogni figlio nato e anche per ogni bambino in affidamento, pre adottivo oppure in adozione senza affidamento. In questi ultimi casi, però, solo che ci sono dei requisiti ben specifici.

Assegno di maternità: cosa devi sapere se sei in dolce attesa

E non è finita qui. Rispetto all’altro anno, stavolta l’assegno è aumentato: dai 354,73 dello scorso anno, da quest’anno saranno 383,46. Non sono molti, ma decisamente si tratta di un aiuto in più per chi sta crescendo un bambino o una bambina e ha bisogno di un sostegno economico per potersi prendere cura del piccolo che ha l’esigenza di prodotti per l’infanzia.

Cosa devi sapere sul nuovo assegno di maternità: a chi spetta (instagram) news by.it

Non è finita qui. Nel documento viene indicato anche il valore dell’indicatore della situazione economica, ovvero dell’ISEE. Va considerato ai fini della domanda per il 2023 e il limite è di circa 19mila euro. Uno dei requisiti per la presentazione è proprio quello dell’ISEE, infatti se supera questa cifra, le future mamme e i futuri papà non hanno diritto a questo assegno. Chi può presentare questa domanda?

  • cittadine italiane o comunitarie;
  • titolari di permesso di soggiorno;
  • titolari di permesso di soggiorno Unione Europea per soggiorni di lungai periodi;
  • familiari titolari della carta di soggiorno.

C’è da specificare per che queste categorie possono usufruire soltanto di questo trattamento economico. Nel caso in cui percepiscano altra indennità ma di un importo inferiore, si potrà fare richiesta anche per l’assegno e ricevere la differenza dei soldi. Comunque sia, gli stessi Comuni procedono ad informare gli interessati dunque non avete niente da temere: infatti, se siete iscritti all’anagrafe, avrete tutte le informazioni di cui avete bisogno. Per quanto riguarda la modalità di invio, invece, dovrete consultare il portale del vostro comune.

Antonella Panza

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