Il nuovo Reddito di Inclusione sarà differente rispetto a quello che abbiamo conosciuto fino ad oggi, con un importo da 780 euro.
Il Governo ha scelto di fondere infatti più benefici in un solo sussidio economico al fine di rendere la procedura più semplice e aperta ad un numero maggiore di persone.
Quindi cambiano le modalità di richiesta, la cifra effettiva che spetta e le indicazioni in materia per ogni famiglia che può accedervi.
Reddito di Inclusione da 780 euro
Quella che doveva essere una stretta al Reddito di cittadinanza si è trasformata in una variazione complessiva da parte del governo che ha scelto di cambiare le misure a contrasto della povertà, anche per coloro che possono lavorare o che lavorano già. Il nuovo strumento infatti si chiama “Assegno di inclusione” e unisce il Reddito di cittadinanza a quello di inclusione. Scatterà dal primo gennaio 2024 per coloro che hanno un ISEE entro i 9360 euro o comunque un reddito inferiore i 6 mila euro.

Il sostegno non potrà essere inferiore ai 480 euro annui e arrivare a 630 euro mensili in caso di disabili gravi o anziani presenti in famiglia. Oltre a questo andranno sommati i 280 euro per l’affitto dimostrabile con regolare contratto presso l’Agenzia delle Entrate, per una cifra totale di 780 euro al mese. Di base è molto simile al Reddito, sia per quanto riguarda l’importo che alcuni elementi ma ciò che cambia di fondo sono i parametri. Per coloro che sono occupabili o che lavorano, il sussidio sarà fruibile, con obbligo di formazione e per un periodo limitato con blocco di un anno. Coloro che cercano un impiego, con il beneficio economico, non potranno rifiutare la proposta pena la decadenza dello stesso. Coloro che assumono avranno invece diritto a molti sconti contributivi.
L’assegno durerà 18 mesi e si potrà rinnovare per altri 12 mesi con un mese di pausa. Questo però è pensato solo per chi ha in casa un minore, un anziano over 60 o un soggetto disabile. Per tutti gli altri sarà comunque un beneficio a termine. Sono sempre obbligatori i requisiti di cittadinanza, residenza, economici anche per quanto riguarda il patrimonio immobiliare che non deve superare ai fini IMU i 150 mila euro. La scala di equivalenza applicata è di 1 per la prima persona e si può estendere fino a 2.2 con una maggiorazione di 2.3 in caso di soggetti disabili.
I soggetti occupabili hanno l’obbligo quindi di accettare eventuali offerte di lavoro entro termini precisi, in caso di attività lavorativa di uno dei componenti del nucleo non c’è la disposizione di interruzione a patto che questo rientri nei 3000 euro lordi annui.