Amsterdam è il nuovo paradiso finanziario: ecco perché

La Brexit ha fatto scappare 6,5 miliardi di euro di capitali dalla City. Tutti dirottati nella capitale olandese

Amsterdam è il nuovo paradiso finanziario: ecco perché - Foto Getty Images | Rico Brouwer
Newsby Redazione 13 Febbraio 2021

La Brexit non ha portato ai sudditi della Regina solo lo status di cittadini europei, ma anche il mercato finanziario del Vecchio Contintente. Londra, e in particolare la City, è stata per molti anni il centro nevralgico nello scambio del mercato azionario europeo. L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione ha però convinto Bruxelles a togliere il proprio benestare agli investimenti oltremanica. Le borse e le sedi di negoziazioni britanniche, infatti, non hanno pari status di vigilanza, costringendo le istituzioni finanziarie a dirottare il proprio denaro su Amsterdam.

Una battaglia tra vigilanti

Ciò che ha convinto Bruxelles a declassare le piazze della City è stata la decisione della stessa Gran Bretagna di non riconoscere alcuna vigilanza europea sulle proprie operazioni finanziarie. Rinegoziare, a questo punto, potrebbe essere un’operazione lunga, dal risultato incerto. Gli investitori, quindi, nel frattempo hanno rivolto i propri capitali.

Perché Amsterdam

La scelta è ricaduta proprio sulla capitale olandese, rispetto a Francoforte o Parigi, non solo per le affinità linguistiche. Ma soprattutto la fiscalità decisamente vantaggiosa.

Rispetto alle altre capitali europee, Amsterdam offre ai capitali di mercato un regime fiscale equiparabile a quello della City. Un “paradiso fiscale” vicino casa.

Il regime fiscale olandese

Le grandi società su suolo olandese godono principalmente di due vantaggi: possono stipulare accordi ad hoc per la tassazione degli utili societari e il trading azionario è sottoposto ad un regime tributario vantaggioso.

6,5 miliardi di euro volati ad Amsterdam

Amsterdam, ovviamente, sta beneficiando del passaggio e non ha alcun interesse ad allinearsi alle politiche finanziarie degli altri Paesi Ue. Il Financial Times ha infatti stimato che, subito dopo Brexit, sarebbero volati ad Amsterdam 6,5 miliardi di euro. Circa la metà del flusso londinese.

Cosa spera di fare l’Unione Europea

Sono già diversi anni che l’Unione Europea spera di poter riunire sotto lo stesso tetto i mercati finanziari degli Stati membri, sbloccando i flussi di investimenti transfrontalieri. Le imprese europee potrebbero così aumentare i propri finanziamenti. L’Unione dei mercati dei capitali (Cmu) è il progetto nato già a settembre del 2015, che però non ha mai raggiunto la sua compiutezza.

Il ruolo del Recovery Plan

Nel Recovery Plan, di cui si parla solo in termini di aiuti per la lotta a Covid-19, è inserita una clausola che potrebbe aiutare Bruxelles in questo senso. Il dumpling fiscale di Paesi come l’Olanda potrebbe essere così ridotto grazie alla promozione dell’integrazione dei mercati promossa dall’aumento del debito.

Anche in questo caso, però, si parla di misure a lungo termine. Troppo lungo perché gli investitori non preferiscano, nel frattempo, dirottare i propri capitali su Amsterdam.

 

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