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“Sono tanto emozionato per la riapertura. Abbiamo chiesto agli esperti del Museo del Cinema di mettersi in gioco e venire a raccontare quello che c’è dietro, cosa vuol dire archiviare e restaurare. Dall’altra parte ci siamo aperti ai giovani, agli under 26, che secondo me sono quelli che hanno patito di più il lockdown in un momento in cui la socialità è importante. Per loro il biglietto è gratuito, così possono dire ai genitori che escono per andare in un museo. Penso che per loro sia una grande occasione“. Così Domenico De Gaetano, direttore del Museo del Cinema di Torino, nel giorno della riapertura.
“Stamattina hanno visitato il museo un centinaio di persone. Speriamo che nei prossimi giorni i numeri possano aumentare, come avvenuto lo scorso giugno. La chiusura significa la morte per un museo, ma la situazione sanitaria non ci consentiva di aprire, noi siamo pronti in base a quello che ci chiedono. Abbiamo imparato che bisogna soffrire, che però è tanto bello quando riapri, che bisogna ripensare i musei: i modelli che c’erano prima sono stati spazzati via. Bisogna trovare un nuovo modello e capire come ottenere una sostenibilità economica, oltre che ambientale“.
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