Nobel Letteratura: quando Dario Fo lo vinse fra lo stupore generale

Nel 1997 il drammaturgo di Mistero Buffo riceveva il Premio Nobel per la Letteratura dal re di Svezia: ma in Italia le reazioni furono fredde e scandalizzate

Foto Wikimedia Commons
Newsby Linda Pedraglio 5 Ottobre 2021

Era il 9 ottobre del 1997, quando il drammaturgo e attore Dario Fo, morto a Milano il 13 ottobre del 2016, riceveva a Stoccolma, tra lo stupore generale, il Premio Nobel per la Letteratura. A consegnare il prestigioso riconoscimento fu il re Gustavo di Svezia in persona, che premiò l’artista con la seguente motivazione. “Perché, seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi“. Ma, all’indomani della premiazione, le reazioni della cultura italiana furono fredde e addirittura scandalizzate.

Il Nobel a Dario Fo tra critiche e polemiche

Tra chi non capiva perché fosse stato assegnato il Nobel della Letteratura a un uomo di teatro, a chi, come il poeta Mario Luzi, confessava di non sapere chi fosse Dario Fo. La reazione fu di stupore, incredulità e scandalo, generando una pioggia di critiche e polemiche, specialmente da parte di critici e accademici italiani. Non solo, non condividevano la scelta degli Accademici di Svezia. Ma la criticarono aspramente, generando un caso destinato a far parlare di sé per i decenni a venire.

Dario Fo fu il sesto italiano a vincere

Dario Fo fu il diciottesimo italiano a conquistare un Premio Nobel, il sesto per la Letteratura. Lo avevano preceduto Giosuè Carducci nel 1906, Luigi Pirandello nel 1934, Salvatore Quasimodo nel 1958 e Eugenio Montale nel 1976. Tra di loro, anche Grazia Deledda, autrice di “Canne al vento”, premiata con il Nobel nel 1926. Fu la prima e unica donna italiana a vincere il Nobel per la Letteratura. Ma, come Dario Fo, anche la scrittrice sarda faticò a guadagnarsi un posto nel canone della letteratura italiana, nonché nei libri di testo degli studenti italiani.

Premio Nobel, Dario Fo come Bob Dylan?

Ma quali ragioni si celavano dietro tanto stupore? Forse perché troppo “politico”, forse perché appartenente al mondo del teatro, forse perché di istituzionale aveva ben poco, quello di Dario Fo passò alla stregua di un Nobel rubato. Esattamente come accadrà decenni più avanti con Bob Dylan. Le critiche e le polemiche non riuscirono tuttavia a cancellare la magistrale arte di Dario Fo, ancora oggi viva e tangibile. Dalla resurrezione di Lazzaro, alla vestizione di papa Bonifacio VIII, fino al servitore Zanni, in una interpretazione sospesa tra il dialetto lombardo e la lingua dei grammelot, Dario Fo ci ha donato con Mistero Buffo una delle pagine più memorabili della letteratura.

 

 

 

 

 

 

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