Sono trascorsi 25 anni dal 26 giugno 1997, il giorno in cui uscì nelle librerie inglesi “Harry Potter e la pietra filosofale”. “Nel cielo nuvoloso nulla faceva presagire” che quel libro, arrivato alla pubblicazione dopo essere stato rifiutato da molteplici case editrici, sarebbe diventato un fenomeno editoriale capace di riaccendere l’amore per la lettura in un’intera generazione di bambini (e non solo).
Scritta da J.K. Rowling, all’epoca poco più che trentenne, la storia del maghetto orfano ci mise poco a conquistare i cuori dei lettori inglesi e a essere tradotta in molte altre lingue, tra cui l’italiano. Nel 2001 arrivò una trasposizione cinematografica del libro, curata dal regista Chris Columbus, che amplificò ulteriormente la notorietà di Harry Potter, trasformandolo in un successo multimediale senza precedenti.
Harry Potter, un successo editoriale da 500 milioni di copie
Il film arrivò nelle sale quando l’autrice aveva già sfornato altri tre libri: “Harry Potter e la camera dei segreti”, “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban” e “Harry Potter e il calice di fuoco”, tutti amatissimi. Negli anni successivi, sia la saga cinematografica sia quella letteraria andarono avanti, consolidando sempre più l’appeal di quello che ormai era diventato un franchise a tutti gli effetti. Le immagini dei fan accalcati fuori dalle librerie inglesi per accaparrarsi una copia dell’ultima avventura del maghetto sono a dir poco emblematiche in tal senso, così come i dati di vendita dei romanzi e gli incassi al botteghino. Nel corso degli anni, le opere di J.K. Rowling hanno superato le 500 milioni di copie. Le loro trasposizioni cinematografiche, invece, hanno incassato oltre 9 miliardi di dollari (contando anche i film della serie “Animali Fantastici”).
Dal 1997 a oggi, in molti hanno provato a imitare la creatura di J.K. Rowling (tra i casi più clamorosi c’è quello dei “cloni” russi di Harry Potter), ma in pochi sono riusciti a ottenere anche solo un decimo del suo successo.
Il presente e il futuro di Harry Potter
L’ultimo libro di Harry Potter, “I doni della morte”, uscì nel 2007, sancendo la fine di un’era. I fan non poterono fare altro che rifugiarsi nella saga cinematografica, la quale andò avanti fino al 2011, regalando altri quattro anni di magia agli appassionati. Certo, i film diretti da David Yates non incontrarono i gusti di tutti i fan, ma rappresentarono comunque dei clamorosi successi al botteghino. E si sa, quando un franchise vende così tanto è difficile lasciarlo “morire”.
Negli anni successivi alla conclusione delle avventure di Harry Potter sono arrivati vari progetti legati in un modo o nell’altro al Wizarding World. Tra gli esempi più famosi è possibile citare l’opera teatrale “Harry Potter e la maledizione dell’erede”, la cui trama ha fatto inarcare più di un sopracciglio, i film della serie “Animali Fantastici”, ambientati molti anni prima dell’inizio della saga principale, e il documentario dedicato alla reunion del cast dei film per celebrare i vent’anni dall’uscita di “Harry Potter e la pietra filosofale”.
A dicembre 2022 arriverà il videogioco Hogwarts Legacy, che permetterà ai giocatori di vivere un’avventura inedita nel Wizarding World. Per il futuro si vocifera del possibile arrivo di una serie tv, anche se non è ancora chiaro di che cosa dovrebbe parlare.
Le controversie
La condanna del mondo cattolico
Finora abbiamo parlato degli aspetti positivi della saga di Harry Potter, ma nel corso degli anni non sono mancate varie controversie legate ai film, ai libri, agli interpreti dei personaggi e alla stessa J.K. Rowling. Una delle più famose riguarda la posizione del mondo cattolico nei confronti delle avventure del maghetto, che non è sempre stata positiva.
Nel 2003, il cardinale Josef Ratzinger, destinato a diventare Papa nel 2005, definì i libri di Harry Potter delle “subdole seduzioni”, capaci di “distorcere” l’indole dei giovani. Queste dichiarazioni erano contenute in una lettera inviata a una critica letteraria tedesca, Gabriele Kuby, che aveva pubblicato un saggio fortemente critico nei confronti dell’opera di J.K. Rowling. Secondo la studiosa, leggere Harry Potter “corrompe il cuore dei giovani, impedendo loro di sviluppare il giusto senso del bene e del male, e quindi di nuocere al loro rapporto con Dio quando questo rapporto è ancora nella fase iniziale”.
Il ruolo centrale della magia nei libri di Harry Potter ha portato alcune scuole cattoliche a proibirli. Nel 2019, in Polonia è stato persino organizzato un rogo riservato alle opere della Rowling e ad altri romanzi giudicati “blasfemi”. Tra questi c’erano anche quelli di Osho e la saga di Twilight.
I guai giudiziari di Johnny Depp ed Ezra Miller
Passando al lato cinematografico della saga, negli ultimi anni due attori che hanno recitato in Animali Fantastici si sono ritrovati coinvolti in due enormi bufere mediatiche. Il primo è Johnny Depp, l’interprete del mago oscuro Gellert Grindelwald, che nel 2020 è stato licenziato dalla Warner Bros dopo aver perso una causa contro il Sun, giornale che l’aveva definito un “picchiatore di mogli” durante la separazione da Amber Heard. Negli ultimi mesi, il processo tra l’attore e l’ex moglie ha catturato l’attenzione del mondo intero e ha portato a galla informazioni di cui in pochi erano a conoscenza. Anche se la vicenda giudiziaria si è conclusa a favore di Depp, un suo ritorno nei panni di Grindelwald sembra improbabile, soprattutto considerando che nel frattempo il ruolo è stato assegnato a Mads Mikkelsen.
Un altro membro del cast di “Animali Fantastici” che sta facendo parecchio parlare di sé (per le ragioni sbagliate) è Ezra Miller. Solo nel corso degli ultimi mesi, l’attore è stato arrestato più volte per aggressioni, infrazioni stradali e disturbo della quiete pubblica. Nel 2020 era persino arrivato ad aggredire una fan, portandole le mani al collo e scuotendola con violenza. Inoltre, secondo quanto riferito da Rolling Stones Usa, nell’ultimo periodo Miller avrebbe iniziato a ospitare nel suo ranch, pieno di armi incustodite, una donna di 25 anni e i suoi tre figli, di età compresa tra gli 1 e i 5 anni.
J.K. Rowling e le accuse di transfobia
È impossibile chiudere questo articolo senza parlare dell’elefante nella stanza: le accuse di transfobia che J.K. Rowling ha ricevuto negli ultimi anni in seguito alla pubblicazione di svariati contenuti controversi. Su Twitter, piattaforma su cui è abbastanza attiva, l’autrice ha più volte abbracciato delle posizioni vicine a quelle del femminismo TERF (trans-exclusionary radical feminist), ostile nei confronti delle donne trans (MtF). Pur rifiutando questa etichetta, finora la creatrice di Harry Potter non è riuscita a smarcarsi da essa in modo convincente.
A causa di queste posizioni controverse, molti fan di Harry Potter hanno perso molta della stima che nutrivano nei confronti dell’autrice, arrivando spesso ad allontanarsi dalla saga e a invitare al suo boicottaggio.