CULTURA

Giornata mondiale della lingua russa, lo stop dell’Unesco scatena l’ira di Mosca

L’Unesco, l’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, ha deciso di rimandare la decisione sull’istituzione di una Giornata mondiale della lingua russa. Il rinvio arriva come risposta alla guerra in Ucraina scatenata da Mosca, che di contro condanna duramente la decisione dell’ente internazionale definendola un oltraggio.

Come riporta la Tass, il direttore del Dipartimento per i connazionali all’estero del ministero degli Esteri russo, Alexander Nurizade, durante una conferenza stampa ha infatti dichiarato che “per me è semplicemente oltraggioso, non saprei neanche come valutare” questo rinvio. “Una struttura internazionale del tutto de-ideologizzata all’improvviso prende una decisione del genere, che è davvero difficile da spiegare, ha aggiunto il diplomatico. Ma in cosa consiste questa ricorrenza? E perché se ne sta valutando l’istituzione?

Giornata mondiale della lingua russa, perché si celebra il 6 giugno

Una Giornata dedicata alla lingua russa, in realtà, esiste fin dal 2010. A crearla è stata proprio l’Unesco allo scopo di “celebrare il multilinguismo e la diversità culturale e di promuovere la parità di utilizzo di tutte e sei le lingue ufficiali di lavoro delle Nazioni Unite in tutta l’Organizzazione”. L’iniziativa nasce quindi con l’obiettivo di promuovere i valori del russo in molti Stati, come Spagna, Regno Unito e Cina.

Foto | Wikimedia Commons

Nelle scorse settimane, però, alcuni Paesi hanno chiesto che questa ricorrenza sia estesa a tutto il mondo e che rientri ufficialmente nel calendario dell’Onu. A promuovere l’iniziativa sono stati Azerbaigian, Bielorussia, Cina, Corea del Nord, Kirghizistan, Siria, Turkmenistan e, ovviamente, Federazione Russa il 4 aprile in occasione della 214 sessione dei lavori del Comitato esecutivo dell’Unesco a Parigi.

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La data designata per la Giornata mondiale della lingua russa è quella del 6 giugno, in occasione del compleanno del poeta Aleksandr Puškin (1799-1837). Quest’ultimo – ritratto qui sopra in un dipinto del 1827 di Vasilij Andreevič Tropinin – è infatti considerato il padre della letteratura russa moderna ed è ricordato per il suo notevole contributo alla valorizzazione della lingua russa.

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Con circa 258 milioni di parlanti, oggi il russo è l’ottava lingua più diffusa al mondo con 154 milioni di madrelingua e idioma ufficiale dell’Unesco dal 1954. Insieme all’ucraino e al bielorusso (tutte e tre scritte in cirillico) fa parte delle lingue slave orientali ed è parlata in prevalenza in quasi tutte le ex repubbliche sovietiche; oltre ad essere obbligatoria per tutti coloro che lavorano presso la Stazione spaziale internazionale.

Foto YouTube | Russia News TV

Ora, però, con la guerra l’istituzione di una Giornata mondiale della lingua russa non sembra rappresentare più una priorità per la comunità internazionale. Che, secondo Mosca, si è macchiata dell’ennesimo atto di “russofobia”, per citare Nurizade (nella foto qui sopra). Il diplomatico ha poi rimarcato come queste azioni si siano trasformate “in una sorta di ideologia”.

“L’odio per qualsiasi cosa sia legata alla Russia, dalla nazionalità alla lingua, sta diventando la base ideologica su cui si fondano le politiche di interi Paesi – ha concluso Nurizade –. Mi asterrei dal fare paragoni. Preferirei non rievocare la storia del secolo scorso, ma va comunque presa in considerazione l’assistenza legale per affrontare questo tipo di situazioni.

Alessandro Boldrini

Classe 1998, laureato in Scienze Umanistiche per la Comunicazione alla Statale di Milano, sono giornalista pubblicista dal 2019. Mi occupo di cronaca nera, giudiziaria e inchieste sulla criminalità organizzata. Ho mosso i primi passi nella cronaca locale, fino a collaborare con il quotidiano statunitense The Wall Street Journal. Sono un attivista antimafia e partecipo come relatore ad assemblee pubbliche sul tema al fianco di magistrati ed esperti del settore. Amo il calcio, la musica, il cinema e la fotografia.

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