CULTURA

Giornata internazionale contro l’omofobia: i traguardi più importanti

Oggi è la Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia, istituita nel 2004 dalle Nazioni Unite e dall’Unione europea, per celebrare i traguardi più importanti che sono stati raggiunti negli anni e che hanno permesso a qualsiasi individuo, di ogni sesso e orientamento, di poter godere degli stessi diritti.

Da LGB e LGBTQ a LGBTQIA+

I termini che indicano la comunità gay o “arcobaleno” sono diversi e si sono ampliati sempre di più negli anni, fino ad includere, oggi, le persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali e asessuali. Per rintracciare l’origine del termine che viene oggi maggiormente utilizzato per identificare la comunità gay, dobbiamo andare indietro negli anni e nello specifico negli anni Novanta, quando attivisti lesbiche, gay e bisessuali adottarono per la prima volta l’acronimo di LGB, (lesbiche, gay e bisessuali), per descrivere meglio il proprio gruppo.

All’acronimo sono state poi aggiunte ulteriori iniziali, con lo scopo di includere più gruppi alla comunità. Il termine viene trasformato così in LGBTQ, (transessuali, queer). Le iniziali I e A, invece, stanno per intersessuale e asessuale. Il segno +, infine, si riferisce a qualsiasi altra “classificazione” di cui sente di far parte un individuo non etero.

Foto | unsplash @margauxbellot

Origini e storia

  • Alla fine del 1800, il giornalista austroungarico Karoly Maria Kertbeny utilizzò per la prima volta il termine “omosessualità” e “bisessualità”, dando così la possibilità a molti individui di potersi descrivere;
  • Karl Heinrich Ulrichs, avvocato e scrittore gay del XIX secolo, dal 1862, iniziò a utilizzare il termine “uranismo” per indicare gli uomini che erano attratti da altri uomini. “Noi uranisti formiamo una classe speciale del genere umano”, scriveva;
  • L’omosessualità era ancora classificata come malattia mentale. Le persone gay venivano derise, perseguitate e perdevano il lavoro a causa del loro orientamento sessuale;
  • Nel 1972 si tenne un congresso in cui si discuteva della terapia dell’avversione, che consisteva in una sorta di conversione pseudoscientifica. Per “curare” quella che era considerata una malattia, gli uomini gay erano sottoposti a scariche elettriche.
  • Nel 1969, negli Stati Uniti si iniziò a parlare dei cosiddetti moti di Stonewall, ovvero una serie di violenti scontri tra movimenti gay e forze di polizia. Questi stimolarono la nascita di movimenti come la Gay Activists Alliance (GAA), e fu inventato il cosiddetto zapping, una nuova forma di protesta;
  • Nel 17 maggio 1990 si arrivò a un importante traguardo, fu eliminata infatti l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione mondiale della sanità.

    Foto | unsplash @norbugyachung

I traguardi in Italia

  • Il 15 aprile 1972 a Sanremo, venne pubblicata la prima uscita di Fuori!: prima rivista italiana del movimento di liberazione omosessuale;
  • Il 31 di ottobre del 1980, a Giarre, un fatto di cronaca cominciò a scuotere gli animi dei cittadini siciliani. Furono ritrovati i cadaveri di una coppia di ragazzini, uccisi per il semplice fatto di amarsi, si chiamavano Antonio Galatola e Giorgio Agatino Giammona. Questo episodio portò alla fondazione del primo circolo Arcigay;
  • Nel 1992 a Milano il consigliere comunale Paolo Hutter celebra simbolicamente il matrimonio di 9 coppie omosessuali;
  • Nel 2007 fu varato dal Cdm il disegno di legge elaborato dalle ministre Pollastrini e Bindi, sui Dico (Diritti e doveri delle persone unite in stabile convivenza);
  • Nel 2016 viene approvata la legge Cirinnà, che regolamenta le unioni civili in Italia e disciplina le convivenze anche tra persone dello stesso sesso.
Giuliana Presti

Laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l'Università di Parma. Scrivo di cinema, cultura e attualità e amo la fotografia e la buona musica.

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