Dio è uomo o donna? Non sarebbe meglio definirlo grammaticalmente con il genere neutro? Il sesso del Creatore torna ad animare il dibattito in Germania. A sollevare la questione sono stati i giovani cattolici tedeschi, che si stanno battendo strenuamente perché Dio venga classificato come genere neutro. Senza sesso. Insomma Dio con l’asterisco, senza declinazione. O, per meglio dire, con lo schwa (ə).
Germania, il dibattito sul sesso di Dio: è uomo o donna?
In tempi di ideologia gender, la questione è entrata nelle pieghe del dibattito, sfiorando la dottrina teologica. Tutto nasce da un documento sulla riforma della Chiesa della Comunità cattolica tedesca di giovani. Veniva posto anche il tema della grafia del nome di Dio. “La rappresentazione di un Dio maschio e bianco non è all’altezza. E rende difficile l’accesso a molti giovani alla Chiesa e alla fede”. Insomma l’associazione giovanile cattolica denuncia un’implicita discriminazione femminile e dà battaglia per conquistare la neutralità sessuale di Dio.
La reazione dei vescovi
Il politicamente corretto sbarca così anche in Vaticano. La conferenza episcopale ha affrontato il tema con fastidio e rigore. Il dibattito teologico sulla questione Dio uomo o donna “non è rilevante in questo momento. Abbiamo ben altri problemi da affrontare in questo momento”. Taglia corto il relatore della conferenza, Matthias Kopp. Aggiungendo che Dio è più del sole, della luna e delle stelle. “Non possiamo afferrare Dio. Non posso descrivere Dio con la parola”.
Dura anche la reazione dei vescovi, anche di quelli più tolleranti e progressisti. Se Papa Luciani durante un angelus parlò di amore materno di Dio, Benedetto XVI tolse ogni indugio. “Madre non è un titolo di Dio, non è un appellativo con cui rivolgersi a Dio. Se nel linguaggio espressivo dalla corporeità dell’uomo l’amore della madre appare iscritto nell’immagine di Dio. E anche vero che Dio non viene qualificato come madre, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento. Madre in Bibbia è un’immagine ma non un titolo di Dio”.
Come si coniuga tutto questo nella lingua italiana
I giovani cattolici tedeschi invece sognano un Dio neutro, no gender. Almeno nella scrittura. Forti della grammatica tedesca che prevede tre generi: maschile, femminile e neutro. Sul tema (e l’uso dell’asterico al posto delle desinenze finali) l’Accademia della Crusca è molto chiara. Non si deve piegare la lingua “al servizio dell’ideologia. L’italiano ha due generi grammaticali, il maschile e il femminile. Ma non neutro. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che l’essenza biologica e l’identità di genere sono cose diverse dal genere grammaticale”. In sostanza: lo schwa potrebbe essere tornare in qualche modo “comodo”.