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CRONACA

Vittorio Sgarbi su tutte le furie: “Inaccettabile sfregio a Canova”

Vittorio Sgarbi non le ha mandate a dire, nemmeno questa volta. Al centro della sua ennesima invettiva, un turista austriaco. L’uomo è accusato di aver danneggiato un’importante scultura di Antonio Canova, la Paolina Borghese, custodita nel museo di Possagno (Treviso).

Vittoria Sgarbi e l’accusa

Sgarbi, che della “Fondazione Antonio Canova” è il Presidente, ha denunciato attraverso i social l’accaduto, ovvero l’inopinato selfie che il turista si sarebbe scattato, appoggiandosi alla scultura ottocentesca e spezzando così le dita del piede dell’opera, custodita proprio nel museo della cittadina trevigiana. “Dopo la riapertura dei musei, e tra questi il Museo Gipsoteca di Possagno, si registra un episodio clamoroso, che non viene da visitatori italiani, né da extracomunitari. Ma da un incosciente turista austriaco che ha ritenuto di mettersi in posa per una foto di opportunità sedendosi sulla Paolina Borghese, spezzandole le dita del piede”, si legge sulla pagina Facebook dell’Ufficio Stampa di Sgarbi.

Chiarezza e rigore

Il misfatto, come riporta il Corriere della Sera, sarebbe avvenuto venerdì 31 luglio e il protagonista del goffo autoscatto sarebbe subito fuggito, pur essendo immortalato dalle telecamere di sorveglianza del museo. L’uomo, al momento, non sarebbe ancora stato rintracciato. Ma Vittorio Sgarbi, una volta venuto a conoscenza dell’incidente, ha tuonato senza mezzi termini. “Chiedo chiarezza e rigore alle forze dell’ordine e alla magistratura, individuando con gli strumenti di sicurezza il vandalo incosciente. Non consentendogli di rimanere impunito e di rientrare in patria. Lo sfregio a Canova è inaccettabile”, ha scritto.

Il futuro intervento di restauro

L’opera danneggiata e conservata alla Gipsoteca di Possagno, è il modello originale in gesso ispirato a quello in marmo, esposto alla Galleria Borghese di Roma. Ora, gli esperti, si metteranno subito al lavoro per tentare di recuperare il danno e riportare la Paolina Borghese ai fasti che le competono. “Dopo i rilievi effettuati, abbiamo lavorato di concerto con la nostra Soprintendenza e il restauratore per mettere l’opera e i frammenti rinvenuti in sicurezza”, hanno spiegato dal museo. “Nelle prossime settimane proseguiremo nel dialogo con le Istituzioni per il futuro intervento di restauro”.

Gabriele Cavallaro

Da sempre appassionato di scrittura, giornalista pubblicista dal 2011, amo alla follia mio figlio Tommaso. Poi anche il calcio, il mare, i tramonti, la musica, i libri, la vita a colori ma anche quella in bianco e nero. Ho un gatto e sono convinto, come diceva qualcuno, che chi non sa ridere non è una persona seria.

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