CRONACA

Vipiteno, sfiorata la tragedia: crolla il Palaghiaccio sotto la neve

Grande paura, ma per fortuna la tragedia è scongiurata. A Vipiteno è infatti crollato il tetto del palazzetto del ghiaccio nella mattinata di mercoledì. L’edificio è collassato su se stesso, ma fortunatamente non ci sono state vittime e nemmeno feriti. L’impianto, infatti, era chiuso.

La tragedia sfiorata e il meteo inclemente di Vipiteno

Secondo quanto comunicato dall’Ansa, il cedimento con ogni probabilità è stato causato dal peso della neve. Nel corso di questo inverno, infatti, il meteo è stato particolarmente inclemente e le precipitazioni sono state frequenti. A Vipiteno è segnalata un’abbondante nevicata in corso anche in queste ore. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco per mettere in sicurezza la zona.

In questo inverno, con gli impianti chiusi a a causa della pandemia, Vipiteno e tutto l’Alto Adige stanno facendo registrare nevicate record. Come ha spiegato all’Ansa il meteorologo provinciale Dieter Peterlin, dall’inizio dell’inverno sono caduti 285 litri/mq, ovvero tre volte il valore della media pluriennale. Si avvicina sempre di più il record assoluto che risale all’inverno 1950/51, quando si registrarono 317 litri/mq.

La storia del Palaghiaccio crollato

Il Palaghiaccio ‘Weihenstephan Arena’ era chiuso al pubblico in queste settimane a causa dell’emergenza Coronavirus. Un dettaglio che probabilmente ha evitato conseguenze molto più gravi a danno delle persone. Era l’impianto in cui la squadra di hockey dei Broncos Vipiteno si allenava e giocava regolarmente le partite del campionato di Alps Hockey League. Costruita nel 1983, la struttura ospitava 1500 posti a sedere.

I Vigili del Fuoco si sono recati sul luogo, con il compito di mettere in sicurezza eventuali parti pericolanti del palaghiaccio. Come ha spiegato il Tgr Rai dell’Alto Adige, il sindaco di Vipiteno è al lavoro per verificare esattamente quali siano le cause del crollo. Solo a quel punto si procederà alla rimozione delle macerie.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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