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CRONACA

Vasco Rossi in concerto a Trento, occhio alle truffe: ecco i responsabili

Dopo oltre un anno e mezzo di stop a diversi eventi pubblici, è ora tornata alta l’attenzione sui concerti. Uno di questi, attesissimo, rappresenta il ritorno di Vasco Rossi sul palco. E la grande attesa per rivedere in azione il rocker di Zocca ha scatenato una caccia al biglietto dalle conseguenze lesive per i consumatori. Tanto da scatenare un bagarinaggio senza controllo, prontamente denunciato.

Vasco Rossi in concerto: ecco chi cerca di approfittarsene

A presentare il problema è stato il Centro tutela consumatori di Trento, secondo cui su piattaforme non ufficiali i biglietti per l’evento si trovano anche al doppio del prezzo rispetto ai canali legati direttamente all’organizzazione del concerto Vasco Rossi. “Non fermatevi mai alla prima offerta trovata sul web“, è l’appello ai fan del cantautore, dopo che agli uffici del Crtcu erano arrivate svariate segnalazioni.

Il concerto di Vasco Rossi si terrà il prossimo 20 maggio, nell’ancora non esistente Trentino Music Arena. Il palazzetto sorgerà al posto dell’attuale drive through vaccinale che serve la cittadinanza locale. I biglietti sono però già in vendita, a prezzi che a seconda del settore variano dai 54,96 euro ai 91,43. Su altri siti, invece, “il prezzo varia da un minimo di 121 euro ad un massimo di 205 euro“, ha fatto notare il Centro di ricerca e tutela dei consumatori e degli utenti.

Il fenomeno del “secondary ticketing”: il nuovo bagarinaggio

A vendere biglietti a prezzi gonfiati, solitamente, sono piattaforme online le cui sedi legali si trovano all’estero. Già note all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, in passato furono sanzionate per pratica commerciale scorretta. Si tratta del fenomeno del “secondary ticketing“, una sorta di “bagarinaggio 2.0” su cui ovviamente nessuna responsabilità ha Vasco Rossi (o chiunque organizzi i concerti di cui si vendono i biglietti maggiorati).

In passato la dinamica dei “bagarini online” era molto chiara. Avveniva che per eventi di grande risalto tali rivenditori “non ufficiali” si assicurassero notevoli quantità di biglietti che poi rivendevano a prezzi altissimi quando l’arena diventava sold-out. Ossia quando, ufficialmente, non risultava ci fossero più biglietti disponibili. Tale dinamica è venuta meno nel 2019, grazie a una nuova legge che permette la vendita di soli biglietti nominali. Ma il fenomeno non si è comunque estinto, dato che ora i bagarini richiedono prima il pagamento e il nominativo, e a quel punto procedono all’acquisto del ticket (gonfiando solo successivamente il prezzo). Una dinamica perversa, di fronte alla quale non c’è Vasco Rossi che tenga.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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