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“Nel nostro laboratorio abbiamo avuto la possibilità di verificare la presenza della variante inglese. Adesso facciamo parte delle rete creata dall’Istituto Superiore di Sanità e quasi tutte le settimane abbiamo un programma di screening, in base al quale quando individuiamo una possibile variante procediamo a sequenziarla“. Lo spiega il dott. Luigi Atripaldi, responsabile di laboratorio presso l’Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli. “La situazione in Campania segue più o meno il trend nazionale. Si è visto che la variante inglese ha sicuramente una maggiore capacità di essere trasmessa e dalle ultime indagini sembra che colpisca con maggiore frequenza anche i soggetti giovani“, aggiunge.
“Quello che posso suggerire è la riduzione degli spostamenti tra regioni, mantenere la massima prudenza e il confinamento immediato dei focolai nei quali troviamo questa o altre varianti. In ogni caso credo che un lockdown, come consigliato da Ricciardi, sia assolutamente utile. Va anche velocizzato il processo di vaccinazione“, prosegue Atripaldi.
“La variante inglese non è più pericolosa ma si diffonde più facilmente. Quello che ci preoccupa di più sono le eventuali ulteriori mutazioni che può avere il virus, anche della stessa variante inglese“. Così Pellegrino Cerino, ricercatore dell’Istituto Zooprofilattico di Portici.
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