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Parlando dell’accordo per la produzione in Italia del vaccino Sputnik V, Vincenzo Trani, il presidente della Camera di Commercio Italia-Russia, ha escluso qualsiasi mediazione politica. “Quello tra l’azienda Adienne e il fondo russo che detiene il brevetto del vaccino è un accordo privato, quindi non è stata necessaria una mediazione politica. Il supporto politico servirà nella fase distributiva una volta autorizzato il farmaco“.
“Anche con Regione Lombardia, nella figura dell’assessore Moratti o del presidente Fontana, non ci sono stati contatti di natura politica. L’appoggio della Regione, comunque, dovrebbe essere destinato all’azienda che produce e non alla Camera di Commercio Italia-Russia. Credo che qualsiasi Regione italiana desidererebbe avere un’unità produttiva che possa risolvere un problema così importante. Da questo punto di vista posso dire di essere stato contattato da varie Regioni interessate ad avviare uno scouting per verificare se all’interno avessero le capacità necessarie ad avviare la produzione del vaccino Sputnik V“. Parlando delle relazioni tra l’Italia e la Russia, Trani sottolinea che “sono sempre state forti“. “Sono relazioni che sono in piedi dal 1950 e che sono andate avanti indipendentemente dall’identità dei vari primi ministri. La Russia”, conclude Trani, “è felice che il primo paese in Europa a produrre il farmaco sia l’Italia, i rapporti sono molto buoni“.
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