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Cesare Marino, medico USCAR, figura tra i primi cittadini a ricevere il vaccino anti Coronavirus presso il nosocomio Lazzaro Spallanzani di Roma. Così racconta le sue sensazioni: “Per me è una grande emozione, perché oggi è un giorno importante per la storia della medicina. Ma non solo. È un nuovo inizio, una data cruciale“.
“Ci buttiamo alle spalle una vecchia fase della lotta al Coronavirus. Da oggi in poi avremo una difesa in più“, aggiunge il dottor Marino. Che spiega anche in che modo è stato selezionato tra coloro che hanno ricevuto per primi il vaccino: “Ho ricevuto una e-mail. Sono stato inserito in un elenco dove comparivano i nomi dei primi medici ad essere vaccinati. È un tassello in più per vedere la luce alla fine del tunnel. Sul lavoro mi sentirò più sereno, ma la prudenza non potrà venire meno“.
Quindi un importante messaggio, destinato a coloro che del vaccino anti-Covid non si fidano. “Cosa dire ai negazionisti? Mi sento di dire che, con i dati alla mano, non c’è spazio per un clima di irrazionalità. Dobbiamo avere fiducia in questi vaccini e in quelli che arriveranno“, afferma il dottor Marino.
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A sottolineare tutto il suo entusiasmo è anche Francesco Vaia, Direttore sanitario dello Spallanzani di Roma. “La giornata di oggi è storica – afferma infatti –. Mi sento come se fossi in un capitolo di storia, in una dimensione tridimensionale. Grazie al vaccino, stiamo scrivendo una pagina importante della storia. Una pagina a lieto fine, perché sconfiggeremo il Coronavirus“.
Così il direttore sanitario dello Spallanzani racconta l’arrivo del vaccino anti Coronavirus nella struttura: “Stamattina abbiamo iniziato le vaccinazioni. Abbiamo scelto le persone che simbolicamente rappresentavano meglio il messaggio. Le persone in prima fila per la lotta al Coronavirus. Abbiamo centralizzato l’attenzione all’umanizzazione dell’ospedale“.
Non manca però un appello finale. “Questa è una giornata che va oltre la speranza: abbiamo una certezza, perché sconfiggeremo questo virus vigliacco. Il vaccino si accompagna però ai comportamenti sociali. L’attenzione deve rimanere alta“, conclude il dottor Vaia.
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