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Da venerdì 26 marzo, l’hub vaccinale di Fiumicino, primo nel Lazio, sarà aperto tutti i giorni fino alle 24. L’assessore regionale alla Salute, Alessio D’Amato, ha commentato: “L’hub viaggia sulle 2mila somministrazioni e potrebbe farne il doppio. Di sera verranno fatte 250 somministrazioni in più“, le sue parole. E ancora: “Se ci chiedessero di lavorare H24 non ci spaventeremmo“, ha aggiunto il coordinatore per i servizi sanitari della CRI, Valerio Mogini. Infine, le parole di un uomo in fila per farsi vaccinare: “Era ora che si svegliassero e cominciassero a fare qualcosa di sera“.
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All’aeroporto di Fiumicino era presente anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che è intervenuto all’avvio del primo turno notturno all’hub vaccinale. “È un giorno molto importante perché da questa sera dall’aeroporto di Fiumicino, primo in Italia, scatta, con i vaccini nel turno di notte, una sperimentazione, un prototipo, un modello per Roma, il Lazio, per tutta Italia. Si vaccinerà qui sette giorni su sette, per sperimentare, grazie alla collaborazione con Adr e Croce Rossa Italiana, al massimo questi hub ‘fabbriche di vita’, aperte fino alle ore 24. È un grande nuovo traguardo. Quando ci saranno vaccini a sufficienza estenderemo il modello ad altri hub del nostro territorio. È un segnale importante che avvenga qui dall’aeroporto di Fiumicino dove sono partite già tante sperimentazioni“.
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Zingaretti ha anche parlato della situazione vaccini nel nostro paese, aprendo a quello russo, Sputnik. “Lo Sputnik? Bisogna dare priorità ai vaccini e alla scienza. Siamo stati tra i primi a segnalare la nostra disponibilità. Bisogna aspettare che l’Ema e poi l’Aifa facciano le verifiche. Ma mi permetto di dire, da presidente di regione italiana, che sarebbe bene che l’Ema si sbrigasse con questa fase di valutazione sui vaccini. Non mi permetto di entrare nel merito di come funzionano le altre istituzioni ma visto che qua dentro ci sono infermieri, medici, ragazzi che da settimane lavorano giorno e notte per salvare vite umane, mi auguro che queste verifiche degli impiegati Ema abbiano la stessa tensione etica. Lavorassero anche loro sette giorni su sette, H24, per accelerare più possibile le verifiche che sono dovute e che non possono però durare con tempi biblici. Ciò perché, come dimostrano i dati del Lazio, vaccinare salva le vite“.
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