Ucraina, l’attrice di Kiev a Torino: “Io, scampata dalla guerra per caso”
Doveva fare un semplice provino, che però ha richiesto più tempo del previsto. Ma poi è scoppiata la guerra in Ucraina: la storia di Oksana Filonenko
Già conosceva bene l’Italia, ma era tornata nel nostro Paese per un semplice provino. Un viaggio che doveva durare solo qualche giorno, però, si è tragicamente protratto fino a data da destinarsi. Così Oksana Filonenko, attrice ucraina a Torino, è scampata dalla guerra per caso. E ora racconta la sua storia.
Chi è Oksana Filonenko
“Sono un’attrice ucraina e ho vissuto per un po’ di anni in Italia, specialmente a Torino. Quindi mi conoscono nell’ambito del cinema, del tango argentino e della cultura in generale – dice di sé Oksana Filonenko –. E ora sono qui a Torino dall’inizio di febbraio. Dovevo tenere un incontro con il regista Roberto Faenza per un provino e ripartire dopo tre giorni. Quindi sono venuta con una borsa piccola“.
La situazione di Oksana, però, è drasticamente cambiata: “Invece il provino è stato più lungo del previsto, perché Roberto ha voluto trattenermi per una settimana. Voleva capire bene quale ruolo affidarmi, per un progetto la cui data di inizio è a giugno. Sempre che non cambi nulla. Perché non sono riuscita a ritornare in Ucraina per lo scoppio della guerra“.
La guerra in Ucraina: prima lo sconforto, poi l’azione
Oksana Filonenko, quindi, ha scoperto della guerra nel suo Paese mentre si trovava a Torino per lavoro. E con le lacrime agli occhi spiega come abbia tenuto il filo diretto con l’Ucraina in questi terribili giorni: “Mi sono ritrovata qua, piangevo. Ma sentivo i miei amici e parenti là che erano sereni. Nessuno piangeva, nessuno ha ceduto al panico e all’isteria, e quindi ho deciso di fare qualcosa“.
L’attrice bloccata a Torino, quindi, si è subito data da fare. “Mi hanno dato il compito di organizzare la raccolta dei farmaci per il mio popolo. Partirà sabato un pullman che andrà al confine con la Polonia, e dopo distribuiranno i beni in Ucraina. I civili si stanno organizzando, stanno imparando a fare le molotov e a combattere. Oltre al dolore, c’è un’unità. Si sentono un’unica cosa, e sono pronti per difendere non solo la patria. Ma il nostro futuro“, conclude Oksana. Che, dall’Italia, vuole dare il suo contributo.