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“Noi continuiamo un’iniziativa contro le morti sul lavoro e anche i fatti tragici di Stresa ci dicono che bisogna contemperare il profitto con la sicurezza delle persone: non si può mettere a repentaglio le vite umane per la voglia di tornare a fare rapidamente degli utili”. Così i sindacati, scesi uniti in piazza Castello a Torino contro le morti sul lavoro. “Bisogna non avere fretta e fare in modo che i datori di lavoro non chiedano di accelerare la prestazione, proprio in questo periodo in cui andiamo verso la ripartenza c’è il rischio che vengano meno i controlli”.
Nell’ambito della mobilitazione nazionale unitaria sulla sicurezza del lavoro, anche i sindacati toscani si erano riuniti in piazza della Signoria a Firenze. “Ciò che ci preoccupa è il lavoro precario. Le aziende tendono a risparmiare sul costo della prevenzione e ad assumere lavoratori con contratti bassi e inadeguati. In quelle situazioni il dipendente è ricattato e non ha neanche la forza di segnalare che forse le norme di prevenzione non vengono rispettate“, aveva spiegato Elena Aiazzi (Cgil).
Un tema che è tornato prepotentemente in auge dopo la morta di Luana d’Orazio. In una fabbrica tessile si era infatti consumata una tragica morte in provincia di Prato, a Montemurlo, dove lavorava la ventiduenne originaria di Pistoia, dove viveva con la famiglia nella frazione Le Querci.
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