Torino: due detenute delle Vallette morte in un giorno. Nordio in visita al carcere

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio oggi nel carcere delle Vallette di Torino all'indomani della tragica morte di due detenute

Foto | Ansa/Tonino Di Marco - Newsby.it
Newsby Giulia De Sanctis 12 Agosto 2023

Due tragedie consumatesi all’interno delle mura del carcere delle Vallette a Torino: una donna si è suicidata e un’altra reclusa si è lasciata morire lentamente rifiutando acqua, cibo, cure e chiedendo insistentemente del figlio.

La visita di Carlo Nordio alle Vallette di Torino e le due storie delle detenute

Si tratta di un’altra maledetta estate negli istituti di pena italiani sovraffollati, che hanno contato 15 suicidi, e che i sindacati si appellano al ministro della Giustizia Carlo Nordio, il quale si è recato questa mattina – 12 agosto 2023 – in visita al carcere Lorusso e Cutugno delle Vallette, per chiedere un cambio di passo nella gestione delle carceri.

Carlo Nordio con Mattarella e Meloni
Foto | Wikimedia Commons @Quirinale – Newsby.itAnsa/Tonino Di Marco

Sono storie di dolore quelle delle due detenute: Susan John, nigeriana di 43 anni, era alle Vallette dal 21 luglio dopo un lungo periodo agli arresti domiciliari e doveva scontare una condanna con fine pena nel 2030 inflitta da una corte di Catania per reati di tratta e immigrazione clandestina.

Ha rifiutato per 18 giorni cibo, acqua, medicine, ma non stava sostenendo uno sciopero della fame – come portò avanti Cospito – si è lasciata andare giorno dopo giorno, forse per disperazione. Continuava solamente a ripetere che voleva vedere il figlio di quattro anni rimasto con il padre. Era ristretta in un’area della sezione femminile riservata alle recluse con disagi psichici e problemi di comportamento.

Verso le 3 della scorsa notte il suo cuore ha smesso di battere ed è stato inutile l’intervento della polizia penitenziaria e del personale medico. A stabilire le cause della morte sarà l’autopsia, che la procura di Torino – dove è stato aperto il fascicolo – intende disporre lunedì. L’avvocato della donna, Manuel Perga, si dice arrabbiato e perplesso: “La prima impressione – spiega – è che il problema sia stato sottovalutato”.

Alla garante dei diritti dei detenuti a Torino, Monica Chiara Gallo, il caso non è mai stato segnalato: “Avremmo attivato le nostre procedure per tentare qualcosa” commenta.

Il caso indigna la politica: i radicali, per bocca del presidente Igor Boni, parlano di “punta dell’iceberg di un sistema putrefatto”, mentre Riccardo Magi, segretario di Più Europa, parla di “vicenda allucinante”, annunciando un’interrogazione al ministro Nordio.

“Questa è una tragedia che non può essere tollerata in un Paese che si professa civile e democratico”, commenta la senatrice Ilaria Cucchi.

L’altra detenuta invece aveva 28 anni ed era stata portata all’istituto di pena di Torino da Genova Pontedecimo. Il suo è il 43esimo suicidio del 2023 nelle carceri, 16esimo solo tra giugno e agosto, tra sovraffollamento e il caldo estivo, spiega Antigone, rendendo ancora più drammatica la situazione dei detenuti.

“Non è un caso che, durante i mesi estivi, proprio il numero dei suicidi cresca” osservano dall’Associazione Antigone che ricorda come nelle carceri italiane siano detenute 10mila persone in più dei posti disponibili con un tasso del sovraffollamento del 121%.

Preoccupati i sindacati: il Sappe afferma che i due decessi in poche ore nel carcere di Torino “impongono al Ministro della Giustizia Carlo Nordio un netto cambio di passo sulle politiche penitenziarie del Paese”. “E’ necessario – afferma il segretario generale, Donato Capece – prevedere un nuovo modello custodiale. Le carceri sono in ebollizione da mesi”. Per Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp, “a fronte di un’emergenza che appare insanabile non possiamo che ribadire l’estrema urgenza di provvedere a un commissariamento del sistema penitenziario italiano”.

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