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“Qui è morto uno dei nostri amici, non sappiamo perché facesse la vita da barbone e tutti noi della zona gli abbiamo sempre dato una mano. Dormiva qua, su questa panchina, da quest’estate. Ieri, tornando da lavoro, abbiamo visto le ambulanze, la polizia e il suo corpo, probabilmente durante la notte è gelato. Tutti noi gli davamo qualcosa, da mangiare, da vestire, purtroppo ce ne sono tanti in questa situazione e ce ne saranno ancora di più“. A parlare è un signore che porta una candela sulla panchina di corso Rosselli, dove ieri mattina è stato trovato il cadavere di un uomo senza fissa dimora di nome Paul.
“Conoscevamo il signor Paul da molti anni, dal 2010 era noto ai servizi sociali. Purtroppo alle offerte di intervento lui ha sempre opposto un rifiuto. Non si può violentare la libertà delle persone anche quando sono senza fissa dimora“. Lo spiega Jacopo Rosatelli, assessore a Torino alle Politiche sociali . “Solo in casi estremi si può fare trattamento sanitario obbligatorio ma questa volta non è stato ritenuto necessario. Quando muore una persona senza dimora è un dolore per la Città. Ci impegniamo per evitare che queste cose capitino nuovamente. La città di Torino fa già tante cose da molto tempo: ha una linea di intervento per le emergenze in via Traves; delle linee di intervento più progettuali per l’inserimento delle persone senza dimora in case-alloggio, comunità ecc.“.
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