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“Abbiamo voluto portare simbolicamente dei regali alla redazione, perché viviamo in un Paese in cui la copertura mediatica sulla crisi climatica e l’ambiente è ancora bassissima“. A Torino, Babbo Natale e le sue renne hanno portato dei doni alla sede della Rai di via Verdi. Sono i ragazzi di Extinction Rebellion, che con un flash mob natalizio hanno voluto sensibilizzare i media sull’emergenza climatica.
“Babbo Natale esiste, ma le renne sono in via d’estinzione” e “Regali di Natale per la direzione” sono solo alcuni dei cartelli esposti all’esterno della sede Rai. “Il segretario dell’Onu giusto qualche giorno fa ha ricordato come l’umanità stia andando incontro a delle catastrofi inimmaginabili e come il tempo di agire sia adesso“, spiegano i manifestanti.
L’appello dell’iniziativa di Torino mira a un racconto più approfondito dell’emergenza climatica: “L’idea è che con l’aiuto di televisione, giornali e media in generale, questo processo debba avvenire più rapidamente. Le persone devono essere messe al corrente delle catastrofi che andremo ad affrontare. Quindi siamo simbolicamente qui oggi per chiedere un incontro con il direttore del TgR Piemonte per poter parlare. Vogliamo presentare le nostre richieste e trovare un nuovo modo di raccontare l’emergenza climatica in Italia“.
“Come possiamo affrontare questa verità spaventosa? Dove possiamo trovare il coraggio per comprenderla, per parlarne, per chiedere a chi ci governa di agire ora? Per combattere con il necessario coraggio la crisi climatica, abbiamo bisogno di conoscere la verità, meditarla, farla nostra. Di elaborare il terrore e trasformarlo in rabbia e determinazione. Abbiamo bisogno che i giornali e le televisioni ne parlino quotidianamente“, sono le parole pronunciate al megafono davanti alla sede della Rai di Torino.
“Abbiamo portato simbolicamente una televisione con sopra immagini della crisi climatica e pacchi regalo con stampate vecchie immagini di servizi televisivi in cui episodi come alluvioni, terremoti, frane risultano come semplici episodi di maltempo. Vogliamo un cambio linguistico“, è l’istanza che arriva da Torino.
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