Tifosi della Roma aggrediti dagli ultras della Stella Rossa: la ricostruzione

È accaduto sabato 4 febbraio al termine della gara vinta dalla squadra di Josè Mourinho contro l’Empoli per consumare la vendetta della tifoseria napoletana

Auto della polizia
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newsby Redazione6 Febbraio 2023

Si sono presentati a Roma, in una sorta di regolamento di conti, vestiti di nero armati di mazze e sassi. Tutto questo per tenere un agguato ai tifosi giallorossi nel loro punto di ritrovo, piazza Mancini. È accaduto sabato 4 febbraio al termine della gara vinta dalla squadra di José Mourinho contro l’Empoli per consumare la vendetta della tifoseria napoletana. Proprio così. Per vendicare quanto accaduto l’8 gennaio nell’area di servizio di Badia al Pino, in provincia di Arezzo. Quanto ricostruito dalla polizia fino a questo momento è a dir poco inquietante. Sono stati 50 ultrà della Stella Rossa di Belgrado gemellati con gli ultrà del Napoli, a presentarsi nel fortino giallorosso. E sono sbucati all’improvviso, aggredendoli.

Colosseo
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La situazione

Due i tifosi romanisti, di 47 e 31 anni, feriti e trasportati all’ospedale San Camillo in codice rosso. Uno dei due ha riportato un profondo trauma cranico. Cinque invece sono i fermati, tra cui un minorenne, sui quali sono in corso accertamenti. Sono stati trovati in possesso di mazze e tirapugni e, quindi, sono stati denunciati a piede libero per possesso di oggetti atti a offendere. Come spesso accade in queste faide (illogiche) del tifo caldo, l’obiettivo era solo uno: il furto degli striscioni della Curva Sud. Quello del gruppo Fedayn e un altro, Brigata Roberto Rulli, tra i fondatori dello storico gruppo nato al Quadraro nel 1972. Tra l’altro un agguato avvenuto non proprio in un giorno tranquillo nella Capitale. Sabato, infatti, c’era pure un corteo (ad alta, altissima tensione) degli estremisti che contestano l’applicazione del 41 bis per Alfredo Cospito.

Vesuvio
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Caccia al colpevole

Un’indagine interna degli ultras giallorossi, per capire chi fossero i colpevoli, ha portato fino all’aeroporto di Fiumicino dove era in partenza un volo per Belgrado. Il gruppo di romanisti ha atteso invano il loro arrivo: in realtà, la tifoseria serba era già diretta a Napoli ed era in Italia dal 31 gennaio. Prima tappa a Bologna e poi a Milano (tra Olimpia Milano e Stella Rossa Belgrado) per le partite di Eurolega di basket. Ma il vero obiettivo sarebbe stata la successiva tappa nella Capitale, per conto dei gemellati napoletani. Una rivalità storica quella tra i sostenitori della Roma e del Napoli. Giusto per ricordare gli episodi più recenti, nel 2001 i tifosi giallorossi a un passo dallo scudetto vengono accolti da una sassaiola a Fuorigrotta. Tra il 2005 e il 2008 ci sono degli agguati dei tifosi del Napoli ai romanisti. Fino alla tragedia del 3 maggio 2014. Si gioca Napoli-Fiorentina, finale di Coppa Italia. I tifosi partenopei diretti all’Olimpico vengono affrontati dall’ex capo ultrà romanista (e militante di estrema destra) Daniele De Santis, che dal suo covo spara un colpo di pistola e ferisce il 26enne Ciro Esposito. Il ragazzo muore un mese dopo. E la faida non si è mai più fermata.

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