Terremoto dell’Aquila, il governo dovrà risarcire i parenti delle vittime

L’ha stabilito una nuova sentenza del Tribunale civile dell’Aquila. Si parla di una somma di quasi 15 milioni di euro destinati alle 30 parti civili coinvolte

Terremoto dell'Aquila, le conseguenze
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newsby Alessandro Bolzani24 Dicembre 2022

A distanza di oltre un decennio, il terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009 continua a rappresentare una ferita aperta nella storia dell’Italia. Non solo per la tragicità dell’evento, che costò la vita a centinaia di persone, ma anche per le sue conseguenze. Il sisma, infatti, ha messo in luce varie mancanze, soprattutto dal punto di vista della prevenzione sismica, e ha portato a una lunga battaglia legale.

Cinque giorni prima del terremoto, Bernardo De Bernardinis, all’epoca vice capo dipartimento per l’area tecnico-operativa della Protezione Civile e responsabile della Commissione Grandi Rischi, aveva tranquillizzato la popolazione, invitandola a restare nelle proprie case perché non c’era pericolo. Un consiglio disastroso con il senno di poi, che nel 2010 portò le avvocatesse Maria Teresa di Rocco e Silvia Catalucci, del Foro dell’Aquila, a intraprendere un’azione civile nei riguardi della Presidenza del Consiglio. Dopo tanti anni, è arrivata la condanna del Tribunale civile dell’Aquila al risarcimento di quasi 15 milioni di euro alle 30 parti civili coinvolte.

Nel 2016 De Bernardinis era stato condannato a due anni di reclusione per omicidio colposo e lesioni.

Terremoto dell’Aquila, la nuova sentenza dà ragione alle vittime

Nella sentenza del giudice Baldovino De Sensi si legge che “accertata quindi almeno potenzialmente l’idoneità delle dichiarazioni del De Bernardinis a incidere causalmente sulla condotta dei cittadini dell’Aquila, si tratta di verificare in questa sede se tale efficacia causale sia stata anche dimostrata, all’esito dell’istruttoria civile, nei confronti degli attori non costituitisi parte civile nel processo penale”. Il giudice ha poi ricordato che De Bernardinis aveva dichiarato quanto segue a proposito del terremoto: “Non c’è pericolo, l’ho detto anche al sindaco, la comunità scientifica mi continua a confermare che anzi è una situazione favorevole, uno scarico di energia continuo”. La sentenza spiega che “tali dichiarazioni sono state ritenute in sede penale idonee a incidere sul comportamento dei cittadini e conseguentemente, siccome frutto di negligenza, imperizia ed imprudenza, anche a fondare la responsabilità penale dello stesso e la conseguente condanna del responsabile civile odierno convenuto al risarcimento dei danni subiti dalle vittime”.

De Sensi ha aggiunto che “è stata ritenuto che la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva ed ha avuto la concreta possibilità di verificare la correttezza dell’operato degli imputati sia in ossequio a precisi doveri normativi sia in applicazione delle generiche regole di diligenza, prudenza e perizia. Tale dovere di controllo si esplicava certamente nei confronti del De Bernardinis stante il suo ruolo di Vice Capo Dipartimento Nazionale di protezione civile, organo facente capo proprio alla Presidenza del Consiglio dei ministri”.

La controversa sentenza dello scorso ottobre

Si tratta di una sentenza diametralmente opposta a quella che tanto aveva fatto discutere lo scorso ottobre, riferita al crollo di un palazzo dell’Aquila nel quale morirono 24 persone. In quell’occasione, la giudice Monica Croci aveva stabilito che “è fondata l’eccezione di concorso di colpa delle vittime, costituendo obiettivamente una condotta incauta quella di trattenersi a dormire nonostante il notorio verificarsi di due scosse nella serata del cinque aprile e poco dopo la mezzanotte del sei aprile. Concorso che può stimarsi del 30%”.

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