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CRONACA

Temperature troppo fredde in ufficio: ora il lavoratore può restare a casa, cosa dice la normativa

Se le temperature sono troppo basse in ufficio si può restare a casa ma bisogna prendere in considerazione tutti i punti della normativa vigente. 

Quest’anno di rincari bollette e in generale di problemi con i rifornimenti di gas ed energia, molte aziende hanno deciso di limitare i riscaldamenti negli uffici. In realtà il problema è saltato fuori soprattutto nelle scuole, anche pubbliche, che hanno deciso di fare gli stessi tagli. Il fatto è che in qualsiasi contesto lavorativo/scolastico, le persone sono costrette a stare ferme, sedute, per tanto tempo e l’inattività porta il corpo a raffreddarsi più del dovuto.

Sentire freddo in ufficio-Newsby.it

Senza riscaldamenti accesi, in alcune aule e in alcune stanze degli uffici aziendali la situazione è diventata veramente critica, soprattutto nei mesi di dicembre e gennaio, ma ancora adesso continuano ad esserci lamentele. Settimane fa è venuto fuori anche uno scandalo in merito, perché una ragazza era andata in ipotermia seguendo una lezione al freddo. Ma cosa dice la normativa in merito alla temperatura degli uffici? È possibile decidere di lavorare da casa senza pagare penali sullo stipendio? In realtà è possibile rimanere a casa, ma bisogna essere certi di rientrare nelle normative.

Come è ben noto, il lavoratore che firma un contratto di lavoro è tenuto al rispetto di una serie di obblighi ma è anche titolare di diversi diritti nei confronti dell’azienda o del datore di lavoro. Si pensi ai casi appena descritti, in cui il capo decide di tenere i riscaldamenti spenti per risparmiare, oppure di ritrovarsi in uffici pieni di umidità, per non parlare dei guasti tirati alla lunga, cosa fare in questi casi?

Come avvalersi del diritto di lavorare da casa se gli uffici dell’azienda non offrono una temperatura adeguata

Detto obbligo ha il suo fondamento nell’art. 32 della Costituzione e indica che l’azienda non soltanto dovrà evitare di assegnare mansioni pericolose ad un lavoratore, senza aver predisposto le opportune misure di sicurezza, ma dovrà verificare le condizioni delle apparecchiature  elettroniche eventualmente utilizzate onde evitare incidenti ed infortuni sul lavoro.

Lavorare da casa per evitare l’ufficio freddo – newsby.it

Per quel che riguarda il nostro tema, il datore è tenuto ad assicurare la conformità dei posti di lavoro ai requisiti minimi di cui alla legge: è proprio nella fase di valutazione dei rischi che il datore di lavoro considererà, tra gli altri fattori, anche alcune condizioni di lavoro specifiche, come appunto le basse temperature.

Il decreto n. 81 del 2008 e l’allegato in tema di temperature in ufficio

Non solo. Vi è un allegato al decreto del 2008 su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che determina criteri generali sul microclima negli ambienti di lavoro. Nel documento viene ricordato che la temperatura degli spazi di lavoro deve essere adeguata all’organismo umano durante le ore di lavoro.

Secondo quanto stabilito dalla Suprema Corte è giustificata l’assenza del lavoratore o della lavoratrice, che non si reca sul posto di lavoro se l’ambiente è freddo e umido (sent. n. 6631/2015). Il datore di lavoro resta comunque obbligato a versargli la retribuzione anche nei giorni o nelle ore di assenza. Ovviamente per riuscire ad ottenere ciò devono essere ben esplicate le problematiche, nel senso che il lavoratore dovrà avere le prove del fatto che l’ufficio ha problemi di temperatura e umidità, al di là della propria percezione personale. Di base ci dovrebbero essere almeno 19 gradi.

Claudia Manildo

Praticante giornalista pubblicista e content editor, ho conseguito gli studi all’Università di Siena in Comunicazione e laurea magistrale all’Università di Parma in Giornalismo e Cultura Editoriale. Scrivere, oltre che un lavoro, è una missione quotidiana. Sono editor e correttore bozze freelance e nel tempo libero recensisco libri. Appassionata di sociologia, nel 2022 ho pubblicato il mio primo saggio per deComporre Edizioni.

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