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Gli studenti tornano in piazza: “Denunciamo le violenze della polizia”

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A una settimana dalla proteste della settimana scorsa terminata in diverse città con gli scontri con la polizia, gli studenti sono scesi di nuovo in piazza oggi a Torino e Roma. Migliaia di giovani sono tornati a protestare per la morte di Lorenzo Parelli, il diciottenne deceduto durante l’alternanza scuola lavoro. A Torino questa volta hanno sfilato per le vie della Città in corteo, fermandosi sotto l’Unione Industriale e il Miur, dove hanno lanciato uova e appeso foto di vari politici insanguinati.

Torino, studenti di nuovo in piazza: “Parole Lamorgese ci offendono”

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Oggi siamo in piazza per la morte di Lorenzo, siamo contro questo modello di alternanza scuola lavoro che fa lavorare degli studenti gratis e senza diritto, solo per gli interessi delle aziende” ha raccontato uno studente in corteo.  “Non abbiamo partecipato all’incontro di ieri con prefetto e questore, non c’è stata alcuna convocazione formale, nessuna intenzione di scuse dopo quanto accaduto venerdì scorso in piazza” ha aggiunto.

Dopo le polemiche dei giorni scorsi per le violenze della polizia durante le proteste di piazza, la ministra Lamorgese è intervenuta in una nota. Sottolineando che, nonostante debba sempre essere garantito il diritto a manifestare, in alcuni gruppi erano presenti degli infiltrati che avrebbero cercato di creare “disordini”. Ma quanto detto dalla ministra non è stato accolto dagli stessi studenti, che hanno negato con forza le accuse.

Le parole della ministra Lamorgese sono false, rigettiamo queste accuse, chi era infiltrato non era tra gli studenti ma tra la polizia che ha spaccato più di quaranta teste. Oggi vogliamo far vedere che la libertà di esprimerci deve essere garantita. Quella della Zona Arancione è solo una scusa, mentre complottisti e fascisti hanno completa agibilità politica” ha aggiunto, riferendosi al fatto che in zona arancione le manifestazioni sono vietate.

Studenti: “Denunciamo la violenza della polizia, nessuno di loro dispiaciuto”

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Vogliamo fare un corteo, è il motivo per cui siamo riscesi in piazza, oggi siamo forti di numeri grandi, ci prenderemo il nostro spazio. Denunciamo le violenze della polizia. Siamo scesi in piazza per la morte di Lorenzo, contro l’alternanza scuola lavoro e la sua tragedia è solo una miccia” ha raccontato una studentessa di Torino scesa in piazza.

Il tentativo di dialogo è solo un modo per lavarsi la faccia da parte della Questura di Torino dopo le cariche. Nessuno si è dispiaciuto più di tanto di avere spaccato teste, c’era il tentativo di sistemare le cose dal punto di vista dell’opinione pubblica. Noi alle negoziazioni non cediamo, sappiamo che non possono che essere la nostra controparte” ha concluso.

Scuola, la protesta degli studenti a Roma: “il governo ascolti gli studenti”

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La manifestazione organizzata dagli studenti medi romani è partita questa mattina in piazzale Ostiense per concludersi davanti al Miur a Trastevere. Un corteo colorato e molto partecipato che si è svolto in modo pacifico e che ha visto attimi di tensione solamente davanti al ministero. Le problematiche messe in mostra dagli studenti erano tante, ma in risalto sono state c’erano quella inerente al ritorno degli scritti alla maturità e l’alternanza scuola-lavoro, tornata al centro del dibattito per gli ultimi fatti di cronaca.

Scuola, a Roma attimi di tensione tra studenti all’arrivo al Miur

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La manifestazione degli studenti medi romani è proseguita in modo pacifico fino ai pressi del ministero dove si sarebbe dovuta concludere. Un’unica protesta, divisa in due cortei. Alla testa c’erano gli organizzatori vicini alla Cgil e ai partiti progressisti, mentre più indietro gli autonomi. Proprio questi ultimi hanno cercato, riuscendoci, di superare la testa del corteo nelle vicinanze del Miur. In quel momento gli animi si sono accesi e si sono registrati momenti di tensione tra i due gruppi.

 

 

 

Redazione

La redazione di newsby è composta da giornalisti e video giornalisti attivi su tutto il territorio nazionale, con presidi su Roma, Milano, Torino, Napoli e, all’estero, a Bruxelles/Strasburgo per i lavori del Parlamento Europeo.

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