Strage di Ustica, le dichiarazioni di Amato possono aiutare a fare luce sulla verità?

L'ex premier ha dichiarato che l'aereo dell'Itavia sarebbe stato abbattuto da un missile francesi. Numerose le reazioni

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Newsby Gianluca Pirovano 4 Settembre 2023

La Strage di Ustica è una delle ferite aperte del nostro Paese. Un mistero mai risolto che ciclicamente torna a far parlare di sé senza che, però, si sia mai trovata la verità. A riaccendere i riflettori su Ustica ci ha pensato, negli ultimi giorni, l’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato. In un’intervista a La Repubblica ha dichiarato che il volo dell’Itavia venne abbattuto da un missile francese: “Era scattato un piano per colpire l’aereo sul quale volava Gheddafi – ha spiegato – ma il leader libico sfuggì alla trappola perché avvertito da Craxi. Adesso l’Eliseo può lavare l’onta che pesa su Parigi. Dopo quarant’anni le vittime innocenti di Ustica non hanno avuto giustizia. Perché continuare a nascondere la verità? È arrivato il momento di gettare luce su un terribile segreto di Stato- o meglio – un segreto di Stati. Potrebbe farlo il presidente francese Macron, anche anagraficamente molto lontano da quella tragedia. E potrebbe farlo la Nato, che in tutti questi anni ha tenacemente occultato ciò che accadde nei cieli italiani. Chi sa ora parli: avrebbe grandi meriti verso le famiglie delle vittime e verso la Storia“.

Le reazioni alle parole di Amato sulla Strage di Ustica

Parole pesanti come macigni che, per forza di cose, hanno scatenato numerose reazioni. La prima ad intervenire è stata Stefania Craxi, figlia di Bettino, che non sembra aver apprezzato la presa di posizione dell’ex premier. “È vero che Craxi avvertì Gheddafi di un attacco che gli americani stavano organizzando – ha spiegato – tra l’altro quello in cui morì la figlia. Ma si trattava di un episodio verificatosi sul suolo libico nel 1986, anno in cui mio padre era alla guida del governo italiano. L’obiettivo di Bettino era quello di mantenere l’equilibrio nel Mediterraneo e, visto cosa è successo in Libia dopo l’uccisione di Gheddafi, quell’avvertimento era lungimirante”. Si è poi rivolta direttamente ad Amato: “Lo invito a procurarmi le prove. Credo che una tragedia simile necessiti della verità di fronte all’Italia e al mondo. Altrimenti non si fa altro che aggiungere confusione. Credo che la vicenda sia troppo grave e seria per lasciarla alle illazioni o alle ipotesi. Quindi, se Giuliano Amato è a conoscenza di fatti che possano pavimentare il percorso della verità tiri fuori le prove, altrimenti si rischia solo di dare fiato alle polemiche, o di scaricare attacchi gratuiti su Macron…“.

Giuliano Amato
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Diverso, invece, il punto di vista dell’Associazione parenti delle vittime, che spera che le parole di Amato aprano a un nuovo capitolo in grado di condurre alla verità. “Le parole di Amato sono molto importanti, ripercorre l’intera vicenda e mette insieme tutte le informazioni di cui la magistratura è già in possesso, ma le ridice con il tono giusto di chi non può accettare che nel nostro Paese si sappia che ci hanno abbattuto un aereo civile, si sappia – ce lo dice Cossiga – che sono stati i francesi e non si riesca a ottenere la dichiarazione delle loro responsabilità“, ha detto all’AdnKronos Daria Bonfietti, presidente dell’associazione.

E la Francia?

Ma la Francia cosa dice? Inizialmente l’Eliseo si era trincerato dietro al silenzio stampa. A parlare è stato, poi, il ministro degli Esteri: “Su questa tragedia la Francia ha fornito ogni elemento in suo possesso ogni volta che le è stato chiesto, soprattutto nel quadro delle inchieste condotte dalla giustizia italiana. Restiamo ovviamente a disposizione per lavorare con l’Italia se ce lo chiederà“.

Molto cauto anche il Governo italiano, con Tajani che ha gettato acqua sul fuoco. “Bisogna verificare quello che è successo, questa è la versione dell’ex presidente del Consiglio, vedremo – ha spiegato il ministro degli Esteri – È una sua versione e non c’è da commentare. C’è stato un processo, non si può commentare un’intervista, vedrà la magistratura, che indagherà su quello che è successo, bisognerà fare chiarezza. Giuliano Amato è una persona che ha avuto grande importanza ma ora è un privato cittadino“.

La parziale retromarcia di Amato

Nel frattempo, però, Amato ha, almeno parzialmente, ritrattato la sua posizione. “Come già le ho detto, io non ho raccontato nulla di nuovo – ha evidenziato – Non era nelle mie possibilità, non era nelle mie intenzioni. Volevo riportare il tema all’attenzione, sollecitare chi potrebbe convalidare quella ipotesi a parlare. Gli anni passano, le famiglie sono lì convinte che la verità non sia ancora venuta fuori, e i testimoni rimasti possono andarsene presto. Come può capitare a me, data la mia età“.

Ora, quindi, non resta che attendere nuovi sviluppi. Non è chiaro, infatti, se le parole di Amato aiuteranno a trovare nuove risposte o saranno soltanto l’ennesimo possibile colpo di scena senza via d’uscita.

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