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“Lo spettacolo? Purtroppo bisogna aspettare di farlo in sicurezza, non possiamo rischiare di avere altri morti“. Lo ha detto Giulio Rapetti, in arte Mogol, presidente della Siae. Proprio il grande paroliere, insieme al regista Ferzan Ozpetek, è stato promotore dell’istituzione della Giornata del personale sanitario, che si è celebrata oggi nella sede di Roma della Fnomceo.
Anche Mogol, come tanti altri esponenti del mondo dello spettacolo, ha voluto sottolineare la grande crisi del settore: “Come Siae siamo in una gravissima crisi. Abbiamo 90mila iscritti e molti di loro non hanno più la possibilità neanche di mantenersi. Abbiamo fatto pacchi viveri e cercato di aiutare tutti coloro che erano in difficoltà. Stiamo facendo di tutto, abbiamo perfino posto in vendita i nostri immobili. Con questo ci serviremo per aiutare gli autori e le fasce più deboli“.
Oltre ai drammi del mondo dello spettacolo, però, Mogol si è anche soffermato sulle tante tragedie personali che questi mesi hanno generato. “Questa pandemia mi ha lasciato purtroppo molti amici che non ci sono più, la solitudine che abbiamo vissuto tutti chiusi in casa. E la speranza che questo virus possa essere sterminato completamente, cosa che avverrà gradualmente. L’importante è rimanere tutti molto attenti“, ha aggiunto il presidente della Siae.
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Parole simili a quelle pronunciate da Ferzan Ozpetek, che a sua volta ha voluto porre l’attenzione sulle enormi difficoltà che lo spettacolo sta attraversando. “Mi dicono ‘Come sei messo? Come stai?’. Io sto bene, continuo a produrre e scrivere – ha raccontato –. Ma ovviamente non si riesce a essere felici, perché intorno a me c’è tanta disperazione. Più che registi e attori, ci sono tante persone che non lavorano e sono in enorme difficoltà. E questa è la cosa più grave. Parlo di truccatori, parrucchieri, di persone lavorano alla giornata“.
Così il regista esploso con ‘Le fate ignoranti’. E che non teme un allentamento dalle sale cinematografiche a favore dello streaming. “Le persone vogliono stare insieme. Siamo tutti molto nevrotici e infelici, perché non abbiamo più contatto umano. Andare a vedere un film insieme è una cosa che nessuno ci toglierà“, ha infatti dichiarato Ozpetek. Provando a dare al mondo dello spettacolo un pizzico di speranza.
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