CRONACA

Silvia Romano si è sposata: la nuova vita dopo la liberazione

Silvia Aisha Romano si è sposata con rito islamico con un amico di infanzia (anche lui ha deciso di convertirsi all’Islam). Ora, come riporta La Stampa, vive in un paese alle porte di Milano dove insegna lingue straniere; si era infatti laureata poco prima di partire per l’Africa in una scuola per adulti. Il matrimonio risale al 5 ottobre scorso ed è stato celebrato a Campegine, un paesino in provincia di Reggio Emilia. Il marito è di origini sarde, riferisce ancora il quotidiano torinese, ma in quel periodo viveva in Emilia Romagna. I due si conoscono da quando erano bambini e hanno riallacciato i rapporti dopo che la 26enne è stata liberata.

Il ritorno alla normalità di Silvia Romano

È passato praticamente un anno esatto da quando Silvia Aisha Romano è stata liberata. Il 10 maggio 2020, infatti, tornò sul suolo italiano, all’aeroporto di Ciampino, dopo essere stata rapita in Kenya nel novembre 2018 e tenuta prigioniera per 18 mesi da un gruppo fondamentalista. Ora è riuscita a costruirsi una nuova normalità. Anche i suoi familiari, scrive sempre La Stampa, hanno scelto di lasciare Milano e andare a vivere altrove, alcuni in un’altra Regione, buttandosi alle spalle la vicenda del rapimento e tutto quello che ne è seguito.

Il rapimento che la coinvolse per un anno e mezzo

Romano era caduta nelle mani del gruppo terroristico di Al Shabaab, affiliato ad al Qaeda, nel novembre 2018. Si trovava da pochi giorni a Chakama, in Kenya, a fare la volontaria per l’ong Africa Milele, accusata nei mesi successivi di non aver adottato le giuste misure di sicurezza e aver lasciato la giovane da sola come referente italiana sul posto. Con lei c’era un masai keniota, ma quando sono arrivati i rapitori, ricorda La Stampa, non c’era nessuno a fare la guardia. Dopo oltre 500 giorni, durante i quali Romano è stata spostata in Somalia, passando per tre covi diversi, i servizi italiani sono riusciti a ottenere la liberazione grazie anche alla cooperazione con gli 007 turchi.

Lorenzo Grossi

Classe '89, appassionato sin da piccolo di sport e scrittura. Già da "pischello" scrivevo come collaboratore per alcune testate giornalistiche a cui ho man mano affiancato radio, agenzie di stampa, tv e quotidiani cartacei. Ora è il momento di newsby! Nel carnet anche una breve ma intensa carriera di direttore di gara di calcio a 11.

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