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“Eccitate, dopo tanti mesi si ritorna in classe. Ci aspettiamo la riapertura permanente, anche dei licei, e che non ci siano più chiusure. Noi supportiamo gli studenti delle superiori, abbiamo portato i nostri banchetti per sostenerli”. Oggi è il primo giorno di scuola in presenza per le scuole medie di tutta Italia e a Torino lo è anche per Anita e l’amica Lisa, le due dodicenni che hanno protestato contro la dad e divenute un simbolo. “Sono emozionata, più di lei. Speriamo non ci siano poi problemi di chiusure, che siano per sempre in classe. I mesi di protesta sono stati un bene, hanno recuperato la socialità che è mancata durante l’anno. Si sono resi conto di avere a dodici anni una coscienza dei propri diritti e di cosa un ragazzino abbia bisogno”, ha detto la madre di Anita.
Da mesi Anita porta avanti la battaglia contro la didattica a distanza. Chiedendo a gran voce che i diritti degli studenti italiani non vengano calpestati e che vengano trattati come gli studenti degli altri Paesi europei. È di pochi giorni fa, tra l’altro, l’indagine di IPSOS per Save the Children per la scuola: 34 mila alunni delle superiori sono a rischio abbandono scolastico. Il 28% degli adolescenti dichiara, poi, che dall’inizio della pandemia almeno un compagno nella propria classe ha smesso di frequentare la scuola.
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