“No alla guerra imperialista della Nato“. È uno degli striscioni affissi da Democrazia Sovrana e Popolare davanti alla sede Rai di viale Mazzini, a Roma, nel corso di un presidio che si è svolto stamattina contro la lettera del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che dovrebbe essere letta stasera nella finale del festival di Sanremo 2023. “Oggi saremo sotto tutte le sedi Rai d’Italia e anche a Sanremo davanti all’Ariston“, spiega Gilberto Trombetta, portavoce nazionale del Fronte per la sovranità popolare – uno dei partiti che fa parte di Democrazia Sovrana e Popolare – perché con l’intervento di Zelensky “il servizio pubblico sta prendendo posizione, violando anche l’articolo 11 della Costituzione“.
“Non vogliamo che una trasmissione canora che dovrebbe essere di interesse popolare, venga trasformata in qualcosa per convincere gli italiani che questa guerra è giusta“, dice Fabio Massimo Vernillo, di Democrazia Sovrana e Popolare e segretario generale del Partito Comunista. “L’operazione Zelensky prevede di portare il presidente dell’Ucraina a Sanremo per far vedere che lui è la vittima di un qualcosa di costruito, invece, dai Nordamericani. Questa è la guerra del Nord America, della Nato e della Comunità europea“, ha aggiunto.
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