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Greenpeace ha organizzato un flash mob a Roma, di fronte alla sede del ministero dell’Agricoltura, per protestare contro gli allevamenti intensivi. “Il senso dell’iniziativa è far aprire gli occhi alle istituzioni sulla verità circa gli allevamenti intensivi“, spiega Simona Savini, attivista di Greenpeace. “È un sistema che distrugge gli ecosistemi. Per sfamare questi animali si disboscano le grandi zone verdi del mondo. Questi sono esattamente i rischi che la scienza ci indica per lo svilupparsi di future epidemie e zoonosi. È evidente che un rischio del genere non lo possiamo più correre. Quello che chiediamo oggi al ministro Patuanelli è di usare i soldi pubblici per avviare una riduzione degli animali allevati perché possiamo produrre meno e meglio per difendere la salute del pianeta e la nostra“.
“Sul fronte europeo si sta definendo la nuova politica agricola comune, ormai siamo alle ultime battute. È una cornice molto meno ambiziosa di quello che ci aspettavamo, non pensa al futuro, ma sembra guardare a dieci anni fa, come se non avessimo visto quanto il nostro sistema agroalimentare ha bisogno di essere rivoluzionato. Quello che possiamo fare è adottare delle regole migliori a livello nazionale. Adesso la palla passa al ministero dell’Agricoltura. Bisogna rompere il tabù della sovrapproduzione intensiva di carne“, conclude l’attivista di Greenpeace.
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