Rissa al Pincio, l’avvocato del minore in rosso: “Compresa gravità”

"Nessun atteggiamento di smentita. La denuncia al giovane in metro? Possibile ritiro" dichiara il legale del 15enne, Carlo Testa Piccolomini

Newsby Redazione 18 Dicembre 2020

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“La versione è ancora da definire ma i fatti sono pacificamente accertati. Il processo minorile ha lo scopo del recupero del minore. Parliamo di un ragazzo di 15 anni che in parte ha compreso l’errore e la gravità dell’episodio. Non ci sarà un atteggiamento di smentita rispetto ai fatti accertati pacificamente”. Si esprime così l’avvocato Carlo Testa Piccolomini, legale di I., il minorenne vestito di rosso coinvolto nella rissa sulla terrazza del Pincio, a Roma, lo scorso 5 dicembre. Il ragazzo è accusato di lesioni e a sua volta ha denunciato un altro minore (S., quello vestito di nero) per un’aggressione in metro avvenuta poco dopo l’episodio al Pincio.

L’avvocato del ragazzo in rosso: “Lo ha colpito anche il clamore mediatico”

L’avvocato Testa Piccolomini è convinto che il suo assistito possa evitare di ritrovarsi in episodi del genere. “Dovrà lavorare con il sostegno della famiglia – spiega -. Questo episodio, per lui, può essere occasione di crescita. Il processo minorile ha tutta una serie di strade che consentono, a un minore che incorre in fatti delittuosi più o meno gravi, di recuperare e fare in modo che, trascorsi degli anni, possa dimostrare la sua maturazione“.

“Sicuramente lui ha compreso, anche perché il clamore mediatico lo ha evidentemente colpito – aggiunge il legale -. Ovviamente lo ha colpito anche il fatto di aver provocato delle lesioni. C’è ancora da lavorare”.

Verso la conciliazione per la rissa successiva in metro

Sull’episodio dell’aggressione in metro che vede coinvolto S., il ragazzo vestito di nero che I. ha denunciato, l’avvocato di quest’ultimo dice: “Sempre nello spirito dell’obiettivo primario, che è quello del recupero, l’intenzione è quella di conciliare, laddove possibile di rimettere la querela sporta. Sono tutti ragazzi giovanissimi“.

Parole che hanno un tono decisamente più accomodante rispetto a quanto dichiarato dalla controparte nella giornata di giovedì. “Il ragazzino vestito di nero non ha fatto altro che reagire a un’aggressione da parte del ragazzo con la tuta rossa – aveva dichiarato l’avvocato Alessandro Marcucci, difensore del minore vestito di nero -. Non si conoscevano prima di quel giorno. C’è stato un precedente, una provocazione che il ragazzo con la tuta rossa ha rivolto al mio assistito circa un’ora prima, non in metro. Nel momento in cui ha subito la seconda aggressione ha reagito“.