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“Prevediamo cali di fatturato nell’ordine della doppia cifra percentuale”. A dirlo è Simone Gialdini, direttore generale dell’Anec, commentando le condizioni in cui avverrà, il prossimo 15 giugno, la riapertura dei cinema.
Prenotazioni, percorsi obbligati e distanziamento sono solo alcune delle misure di sicurezza che bisognerà osservare per poter tornare a guardare i film sul grande schermo. “Tutto questo non permette più il contatto tra le persone, che è esattamente lo scopo per cui è nato il cinema”, spiega Mimmo Calopresti, gestore del Cinema Aquila del Pigneto, a Roma. “Tra una persona e l’altra ci saranno due poltrone libere. In una sala di 160 persone potremo mettercene solo 40. Inoltre, tra una proiezione e l’altra bisogna sanificare”, aggiunge.
“Con questa ripartenza auspichiamo di poter andare a recuperare il nostro pubblico. Abbiamo registrato perdite intorno ai 30 milioni di spettatori in questi quattro mesi di chiusura forzata e un fatturato perso di circa 200 milioni soltanto di box office, che sale a oltre 300 milioni con l’indotto”, racconta Gialdini, che prevede un fatturato in calo fino al ritorno alla normalità.
“Sicuramente la fruizione su piattaforma è stato un aiuto per chi è stato chiuso in casa in questo periodo. Le piattaforme di questo genere sono raddoppiate. L’offerta è aumentata, ma l’esperienza al cinema rimane unica. Chi frequentava il cinema sicuramente avrà voglia di tornarci”, conclude.
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