CRONACA

Sale la pressione sui pronto soccorso: difficoltà per pazienti non Covid

In Italia avanza la quarta ondata della pandemia di Covid-19 e aumentano anche gli accessi nei pronto soccorso. Di conseguenza, sale la pressione sugli ospedali, alcuni dei quali fanno fatica a ricoverare i pazienti entro le 24-36 ore. A lanciare l’allarme, come riporta l’Ansa, è la Società Italiana della Medicina di Emergenza Urgenza.

Pronto soccorso di nuovo sotto pressione

I principali disagi – rileva Simeu – sono però legati alle difficoltà di alcuni pronto soccorso nel ricoverare i pazienti non Covid. Al momento, comunque, la situazione “non è ancora drammatica”, evidenziano gli esperti. Ma il rischio che possa diventarla è concreto. Perché riconvertendo i reparti normali in reparti Covid si finisce inevitabilmente per ridurre il numero di posti letto disponibili per altre patologie.

Questa situazione mette sotto pressione i medici, i quali “sono stanchi, affaticati e vivono una quotidianità deprimente che giorno dopo giorno diventa sempre più insostenibile”. In poche parole, secondo Simeu, la pandemia “pone di fronte alle debolezze del sistema. E denuncia: “Si sta partendo per combattere l’ennesima battaglia senza un adeguato esercito e senza le giuste armi”.

L’appello di Simeu: “Bisogna agire subito”

Poco o nulla, dunque, è cambiato dalla manifestazione di Roma dello scorso 17 novembre. In quel caso i sanitari erano scesa in piazza proprio in difesa dei pronto soccorso, del servizio di emergenza urgenza e del 118. Per Simeu, insomma, il sistema “sta crollando: cosa deve ancora succedere perché se ne renda conto chi potrebbe intervenire con provvedimenti urgenti e straordinari?”.

Da qui l’appello finale della Società Italiana della Medicina di Emergenza Urgenza: Bisogna fare qualcosa subito. Anche i cittadini devono aiutare medici ed infermieri a reggere l’urto, a resistere o la quarta ondata rischia di essere lo scossone definitivo.

Alessandro Boldrini

Classe 1998, laureato in Scienze Umanistiche per la Comunicazione alla Statale di Milano, sono giornalista pubblicista dal 2019. Mi occupo di cronaca nera, giudiziaria e inchieste sulla criminalità organizzata. Ho mosso i primi passi nella cronaca locale, fino a collaborare con il quotidiano statunitense The Wall Street Journal. Sono un attivista antimafia e partecipo come relatore ad assemblee pubbliche sul tema al fianco di magistrati ed esperti del settore. Amo il calcio, la musica, il cinema e la fotografia.

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