Prato, la morte di Luana D’Orazio in fabbrica. La madre: “Amava la vita”

Il racconto di Emma Mazzarro : "Nessun rancore. Ora penso al suo bimbo". Le parole del parroco

Prato, la morte di Luana D'Orazio in fabbrica. La madre: "Amava la vita"
Newsby Emanuele De Lucia 4 Maggio 2021

[scJWP IdVideo=”DIjsX2wh-Waf8YzTy”]

A pochi giorni dalla festa del lavoro, in una fabbrica tessile si è consumata una tragica morte in provincia di Prato, a Montemurlo, dove lavorava la ventiduenne Luana D’Orazio, originaria di Pistoia, dove viveva con la famiglia nella frazione Le Querci. Il ricordo della madre Emma Marrazzo: “Era mia figlia che aveva voglia di vivere. Lavorava lì da circa 2 anni. Non mi ha mai parlato di un lavoro pericoloso, stancante sì. La datrice di lavoro mi ha detto che un giorno mi farà vedere la macchina dove lavorava mia figlia. Non ho rancore verso nessuno. Il bimbo di mia figlia, Alessio, è sempre cresciuto con me, mia figlia lavorava già da quando lui aveva 6 mesi. Il padre del bambino non l’ho mai sentito, abbiamo un affidamento esclusivo, non ha rispettato le regole, non si è mai fatto vedere, mai se ne è interessato. Lavorava per crearsi la sua dipendenza, si voleva pagare questa macchina, prendeva uno stipendio da apprendistato. Amava cantare, ballare, sapeva tutte le canzoni. I suoi amici la chiamavano mangianastri. Faceva il professionale, poi al terzo anno si è ritirata e ha conosciuto il padre del bambino”.

Luana D’Orazio, il legale: “Qualcosa non andava nella filiera della sicurezza”

[scJWP IdVideo=”vZZcITA2-Waf8YzTy”]

Davanti alla casa di Luana D’Orazio, la ragazza di 22 anni morta ieri nella fabbrica dove lavorava, parla il patrocinatore extragiudiziale Andrea Rubini della Gesi Group, gestione sinistri: “Noi siamo lo studio che si occuperà di gestire in termini legali e organizzativi tutto quello che c’è da fare, tra Inail, richieste di risarcimento, l’aspetto penale. Domattina parleremo con un nostro legale che sarà assegnato alla famiglia direttamente in Procura. Nomineremo un ingegnere di parte. Devo dire che c’è un senso di civiltà, non c’è astio, come del resto non prova rancore la signora. È una famiglia molto unita. C’è voglia di chiarezza. Nel 2021 è un po’ anomalo che si sia interrotto qualcosa nella filiera della sicurezza. A 22 anni non si può morire in questa maniera. Non si parla di malore. È saltato qualcosa nella filiera della sicurezza. È una ragazza di 22 anni che è stata assunta con contratto di apprendistato. Questa morte deve servire da monito”.

Il prete amico di famiglia: “Sono rimasto scioccato”

[scJWP IdVideo=”BWyHDkbG-Waf8YzTy”]

Parla anche don Anthony Mennem, parroco della chiesa di Agliana, a pochi passi dall’abitazione di Luana D’Orazio, la ragazza di 22 anni morta ieri nella fabbrica dove lavorava: La conosco da quando era bambina, faceva il catechismo, dalla terza elementare. Ieri sono stato dalla famiglia, ho espresso il mio cordoglio, la mia vicinanza. La ragazza ultimamente non l’ho vista, ma ho visto il bambino e spero riesca a sopportare il trauma.

Impostazioni privacy