Pompei non smette mai di stupire. E non soltanto i visitatori, anche se il Parco Archeologico è attualmente chiuso a causa della pandemia di Coronavirus. Ma anche i ricercatori e gli archeologi che quotidianamente studiano ed esplorano la città romana sepolta da lava e cenere durante l’eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo. L’ultimo regalo degli Scavi di Pompei è il ritrovamento di due corpi pressoché intatti. Si tratterebbe di due uomini, precisamente uno schiavo e il suo padrone. Il primo, infatti, sembrerebbe già piegato in due dalla fatica dei lavori pesanti a cui è sottoposto. Il secondo, un uomo di circa 40 anni, è invece avvolto in un pesante mantello di lana, che sottolineerebbe la sua condizione agiata.
Il direttore del Parco Archeologico di Pompei non ha dubbi: “È una scoperta eccezionale”
“Una scoperta davvero eccezionale perché per la prima volta dopo più di 150 anni dal primo impiego della tecnica è stato possibile non solo realizzare calchi perfettamente riusciti delle vittime, ma anche indagare e documentare con nuove tecnologie le cose che avevano con sé nell’attimo in cui sono stati investiti e uccisi dai vapori bollenti dell’eruzione”, ha dichiarato Massimo Osanna, direttore del Parco Archeologico di Pompei. “Con buona approssimazione deve essere avvenuto nelle prima mattinata del secondo giorno dell’eruzione”, spiega Osanna. Quindi intorno alle 9 del mattino del 25 ottobre di quel terribile 79 d.C., quando sulla colonia romana si rovesciò la seconda tremenda corrente piroplastica. Un vento di morte che non lasciò scampo a nessuno.
I due copri perfettamente conservati sono stati ritrovati nella villa suburbana di Civita Giuliana. Si tratta di una grande domus alla periferia di quella che era la città distrutta dall’eruzione, che già nel 2018 regalò un’altra grande scoperta: i resti di un cavallo, bardato e pronto probabilmente per fuggire dalla cenere e dalla lava. Quello del 2018, in realtà, è il terzo cavallo ritrovato dagli archeologi nell’area della Civita Giuliana.
Il ministro Franceschini: “Grande lavoro per gli archeologi di oggi e del futuro”
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“Questa scoperta straordinaria dimostra che Pompei è importante nel mondo non soltanto per il grandissimo numero di turisti. Lo è anche perché è un luogo incredibile di ricerca, di studio, di formazione“. Così il ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, dopo il ritrovamento di due nuovi calchi umani a Pompei.
“Sono ancora più di venti gli ettari da scavare – ha aggiunto – un grande lavoro per gli archeologi di oggi e del futuro”.