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Tutti i giorni, in diverse città italiane ed europee, alcuni attivisti del progetto “Stare fermi per Capire” si fermano in piazza a meditare per diverse ore. L’obiettivo è quello di “sensibilizzare le persone a rallentare il proprio ritmo di vita e riflettere sul momento storico in cui viviamo”. Così Raffaele Pascarella che tutti i giorni dalle 15 alle 18 circa, armato di tappetino e zaino, si ferma nella piazza di Rescaldina, comune alle porte di Milano, per fare esercizi di respirazione e concentrazione. “Quello che vogliamo”, aggiunge Pascarella, “è generare un lockdown dal basso, forzato, per fare arrivare anche allo Stato il nostro messaggio. Riflettere e prendere decisioni più attente e accurate”.
“Il progetto sociale nasce da un’idea collettiva: c’è bisogno di un cambiamento nella società e serve la volontà di farlo perché il fine è il bene comune”, aveva spiegato Pascarella. Un’ iniziativa, quella di “Stare fermi per Capire” che non sta facendo da solo, ma che è in atto anche in altre parti del mondo. L’ideatore è un suo amico, Emanuele Bozzolani, che vive a Livorno, grazie allo sport. Oltre a essere un campione mondiale ed europeo di kickboxing, Bozzolani è anche coach della nazionale norvegese, ha viaggiato tanto ed è stato chiamato da un’associazione umanitaria sportiva ‘Peace and sport’ per intervenire in un campo profughi della Giordania. “Questa esperienza gli ha insegnato a vedere la realtà da tante angolazioni”.
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