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“Il Novavax dovrebbe arrivare a fine gennaio. Potrebbe convincere anche quelli più indecisi”. È questa la frase del generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid, in un fuorionda a margine della visita al centro vaccinale pediatrico Explora, il Museo dei bambini di Roma.
Presenti anche l’assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D’Amato, e il presidente Nicola Zingaretti. “Sì, ma mandami pure il Pfizer che mi serve”, ribatte a Figliuolo l’assessore D’Amato. I tre hanno fatto visita al centro vaccinale di recente apertura.
Ma perché il vaccino Novavax potrebbe piacere anche agli scettici? Come spieghiamo in questo articolo, tutto dipende da come si forma la risposta immunitaria. Essa non dipende infatti dall’Rna, ma sono le stesse proteine del virus che, andando a legarsi con le proteine delle membrane cellulari, sono considerate anche loro come estranee dall’organismo. E così, dunque, si sviluppa la risposta immunitaria.
Rispetto ai vaccini a vettore virale, il Nuvaxovid inoltre non utilizza il virus per portare all’interno della cellula la sequenza del codice genetico, ma codifica la proteina spike utilizzando un adiuvante, la saponina. Una sostanza, contenuta in molte piante, che funge naturalmente da “scudo” contro gli agenti patogeni e, secondo Novavax, garantirebbe una risposta immunitaria efficace.
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