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Sono partiti ieri notte a mezzanotte da Trieste per arrivare a Roma in piazza del Popolo e per alzare l’asticella della loro lotta. Sono Stefano Puzzer, leader del movimento dei portuali della città del Friuli, e altri due lavoratori dello stesso stabilimento. “La protesta è arrivata a Roma perché forse qui sarà più semplice ricevere una risposta. Siamo qui con tavoli e sedie che portano su i nomi del Papa, Draghi e Unione Europea, per poter parlare con loro della nostra situazione – ha sottolineato Puzzer -. Abbiamo dovuto smontare il tutto per evitare multe. Non andremo a Montecitorio, siamo pacifici. Non abbiamo intenzione di arrecare disagio alla città o ai romani. Siamo qui solo per avere risposte“, ha aggiunto.
Puzzer ha sottolineato che la battaglia che sta combattendo non è solo dei portuali di Trieste, bensì di “tutti i cittadini italiani. Questo decreto non è una misura sanitaria, ma economica. Gli italiani vogliono chiarezza. Non è giusto pagare per andare a lavorare“.
Tanti i cittadini che stanno arrivando per salutare il leader dei portuali e per scattare un selfie con lui. “Non condivido la tua posizione ma sono con te per quello che stai facendo“, ha detto a Puzzer un cittadino. “La posizione del Prefetto Valenti su piazza dell’Unità d’Italia? È la Questura a decidere se si potrà manifestare, o no. Aumento contagi? Bisogna vedere che fa uscire i dati“, ha continuato il leader.
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