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Niente Green Pass e poche restrizioni, il protocollo svedese per affrontare la pandemia di Covid-19 è tra i più discussi al mondo. Mentre le autorità sanitarie di quasi tutta Europa, degli Stati Uniti e di gran parte dell’Asia chiudevano negozi, scuole e attività produttive, il famoso epidemiologo svedese Anders Tegnell insisteva sull’inefficacia dei lockdown. All’indomani dell’introduzione del Green Pass obbligatorio nei luoghi di lavoro, il controverso modello svedese è diventato un riferimento per molti sostenitori del No-Green Pass. Ieri un gruppo di cittadini si è così radunato di fronte all’ambasciata svedese avanzando una richiesta di asilo politico.
“Chiediamo asilo politico alla Svezia perché il nostro governo, negandoci il lavoro, ci nega tutto, compreso il diritto alla casa. Se non abbiamo una casa, secondo il diritto internazionale, siamo rifugiati interni e abbiamo diritto a chiedere asilo politico“. Così uno dei circa 40 cittadini italiani che questa mattina hanno manifestato di fronte all’ambasciata svedese a Roma contro il Green Pass e per chiedere asilo politico. Presente al presidio anche la deputata Sara Cunial. I manifestanti hanno contestato la violazione dei diritti costituzionali. “Secondo la Costituzione tutta la nostra vita è fondata sul lavoro, attualmente lo stato di diritto sta per essere disintegrato“, hanno reclamato i manifestanti.
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