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“Come lavoratori dello spettacolo, in questo momento disoccupati dello spettacolo, siamo in una situazione insostenibile. La nostra condizione è precaria da molto prima dello scoppio della pandemia. Partendo da un ragionamento sulla nostra categoria riteniamo sia necessario compattare l’intera classe dei lavoratori: parliamo di tutti quelli che se non lavorano non campano. I più fortunati di noi hanno ricevuto solo 4.800 euro da marzo ad oggi. È chiaro che con 480 euro al mese non si campa. Questo è un problema che noi sentiamo molto forte, ma che investe anche molte altre categorie, penalizzate dalla riforma dell’articolo 18 e dal Jobs Act. Per queste categorie la precarietà è diventata la caratteristica fondante del mercato del lavoro“. A dirlo è Luca Iervolino del Si Cobas – lavoratori dello spettacolo, durante la mobilitazione convocata dai lavoratori dello spettacolo, dai disoccupati 7 novembre e da diverse reti sociali napoletane.
“Noi chiediamo di avere una retribuzione garantita anche nei periodi di non lavoro e di poter affrontare questa fase di emergenza con un salario minimo di 1200 euro al mese. Chiediamo, inoltre, di riscrivere interamente le regole del mercato del lavoro, facendo in modo che chi è soggetto alla precarietà possa progettare un futuro. Questo succede solo se si garantisce la sopravvivenza a prescindere delle ore di lavoro effettuate“, aggiunge Iervolino.
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