Milano, questa mattina, si è svegliata con una brutta sorpresa: la Galleria Vittorio Emanuele II è stata vandalizzata. Nella tarda serata di ieri, lunedì 7 agosto, tre writer si sono intrufolati sui tetti che coprono il salotto buono della città. Da lì sono poi arrivati sopra l’arco d’accesso alla Galleria e con delle bombolette nere e verdi l’hanno imbrattata. L’episodio è avvenuto intorno alle 22.30 ed è stato filmato da alcuni passanti. L’intervento delle Forze dell’Ordine non è riuscito a individuare e bloccare i colpevoli. I tre writer si sono, infatti, dileguati e ora sulle loro tracce c’è la Polizia Locale. Nel frattempo, i ghisa, con il supporto dei Vigili del Fuoco, sono saliti in quota per verificare i danni. Oltre all’individuazione dei colpevoli, resta da capire come questi abbiano avuto accesso ai tetti. Sono, quindi, in corso le indagini per ricostruire l’accaduto.
La Galleria Vittorio Emanuele II è uno dei simboli della città. Un luogo frequentato ogni giorno da migliaia di milanesi e di turisti. Vederlo vandalizzato è, quindi, una vera e propria ferita per il capoluogo meneghino. Purtroppo, però, non è la prima volta che alcuni simboli della città finiscono nel mirino dei vandali e degli imbrattatori.
L’esempio più lampante e che ancora oggi fa discutere si trova poco distante dalla Galleria. Stiamo parlando della statua equestre di Vittorio Emanuele II in piazza Duomo. Nei mesi scorsi l’opera è stata ricoperta di vernice da alcuni militanti di Ultima Generazione. Un atto dimostrativo, come ce ne sono stati molti in altre città, ma che ha lasciato segni evidenti. I tecnici hanno rilevato l’impossibilità di procedere alla rimozione tramite una pulizia ordinaria. Per questo motivo, i costi di sistemazione del cavallo, che troneggia al centro di piazza Duomo, potrebbero arrivare fino a 200mila euro. Una parte dell’intervento è stata coperta da una donazione, ma il resto sarà a carico della collettività.
Spostandosi di pochi metri si trova un altro luogo simbolo di Milano imbrattato in passato dai vandali. La Loggia dei Mercanti o piazza dei Mercanti è una delle testimonianze della Milano medievale, ma anche uno dei luoghi meneghini più legati alla Resistenza. A inizio luglio un gruppo di ragazzini, armato di bomboletta blu, ha vandalizzato la pavimentazione con scritte e disegni. Non solo, i giovani hanno scritto su una delle due stele donate dall’Anpi di Milano. Individuati dalla telecamere e colti sul fatto, i ragazzi sono stati denunciati per imbrattamento.
Nello stesso periodo, hanno dovuto fare i conti con i vandali anche le panchine “dell’inclusione” che si affacciano su viale Maria Grazia Cutuli al Rubattino. Le sedute, dedicate tra gli altri a Giulio Regeni e alle donne iraniane, sono state imbrattate di vernice dieci volte tra giugno e luglio.
Ad aprile era toccato, invece, al Memoriale della Shoah. All’epoca, qualcuno aveva coperto con della vernice nera un’opera realizzata dall’artista aleXsandro Palombo e intitolata “Binario 21, I Simpson deportati ad Auschwitz”. Un gesto non interpretato come un semplice vandalismo, ma come un attacco antisemita. Questo anche perché l’imbrattamento era avvenuto il 18 aprile, nel giorno dello Yom HaShoah, la giornata del ricordo degli ebrei che furono uccisi durante l’Olocausto.
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