La quinta manifestazione pro Palestina a Milano è partita da piazza Duca D’Aosta, passando per via Vitruvio, fino a piazza Leonardo Da Vinci davanti alla sede del Politecnico. Una ragazza da palco ha condannato le università milanesi e in particolare il Politecnico per essere “complice del genocidio palestinese perché da anni intrattiene relazioni con Leonardo, azienda italiana che fornisce armi a Israele“. Poi, ha proseguito: “Israele ha premiato l’azienda Made in Italy Eni a fare estrazioni di gas a largo della costa palestinese. Dobbiamo chiedere al governo italiano e all’università Statale di Milano che ospita nel suo cda membri di Eni di tener fuori l’azienda dai posti del sapere, dalle accademie. Le Nazioni Unite hanno chiesto l’arresto immediato di Putin, noi chiediamo l’arresto immediato di Netanyahu“. Alcuni studenti sono scesi in piazza per esprimere la loro vicinanza al popolo palestinese.
Anche a Napoli si è svolto un corteo pro Palestina. Un gruppo di persone è partito dalla Riviera di Chiaia per poi raggiungere la rotonda Diaz. Circa 30 persone hanno inscenato un flash mob davanti al consolato Usa. “C’è stata molta partecipazione, era tanta la voglia di gridare al consolato americano che sono complici del genocidio che sta avvenendo a Gaza, hanno le mani sporche di sangue” afferma Matteo Giardiello di Potere al Popolo.
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