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Milano, inaugurato murale dei sindaci ribelli. Sala: “Personalità straordinarie”

A Milano è andata in scena la cerimonia di inaugurazione del murale dedicato ai sindaci ribelli realizzato dall’associazione OrMe-Ortica Memoria di Milano insieme al collettivo artistico Orticanoodles con FIAP e Fondazione Aldo Aniasi. L’opera è dedicata ad Antonio Greppi, Virgilio Ferrari, Gino Cassinis, Pietro Bucalossi e Aldo Aniasi e si potrà ammirare in via Lupetta, nel pieno centro cittadino. “Il mio plauso va a chi ha pensato a quest’opera, con umiltà, sono persone straordinarie come tante altre a Milano“. Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala, durante la cerimonia di inaugurazione. “I sindaci ribelli sono cinque sindaci che hanno contribuito in maniera fondamentale alla rinascita della città dopo la guerra. Persone diverse, in tempi diversi, accumunati dalla rappresentazione di democrazia e libertà nelle istituzioni”, ha aggiunto a margine dell’evento Serafino Sorace, presidente dell’associazione OrMe.

Idea dello storico Quatela

L’idea di un murale dedicato ai sindaci ribelli nasce dallo storico milanese Antonio Quatela ed è stata sviluppata dall’associazione OrMe – Ortica memoria di Milano, che ha coordinato il progetto. “Sindaci protagonisti del riscatto morale e politico della città di Milano. Ribelli perché si sono opposti, in tempi e in modi diversi, alla dittatura e agli orrori della guerra. Alcuni hanno vissuto la Grande guerra in trincea e tutti, sotto la barbarie nazifascista, hanno conosciuto molteplici sofferenze: chi il carcere, chi la persecuzione, chi il confino, chi la lotta partigiana sulle montagne, chi l’uccisione di un figlio. L’opera è un omaggio a cinque sindaci appassionati che hanno contribuito alla rinascita di Milano nel segno dell’unità, della libertà, della solidarietà e del lavoro, con uno slancio verso il futuro e la volontà di impegnarsi per costruire un lascito ai cittadini di domani”, viene precisato in una nota del Comune di Milano.

I sindaci “ribelli”

Sul murale c’è Antonio Greppi (1894-1982), il sindaco della Liberazione, costruttore di pace e di diritti, che si oppose alla resa dei conti dopo il 25 aprile, nonostante i fascisti della legione Ettore Muti gli avessero assassinato il figlio Mariolino. Da sindaco riedificò la Scala e riaprì Brera con la eroica direttrice Fernanda Wittgens.
Con lui ci sono ci sono: Virgilio Ferrari (1888-1975), il sindaco medico galantuomo, che realizzò una rete ospedaliera senza pari in Europa contro la tubercolosi, la pandemia di allora, e avviò la Linea 1 della metropolitana; Gino Cassinis (1885-1964), il sindaco rettore, che rischiò la vita per dare protezione alle SAP (Squadre d’Assalto Patriottiche) nascondendo negli spazi degli atenei cittadini armi e una radio ricetrasmittente. Da sindaco, restituì a Milano il Politecnico, eccellenza nella ricerca e nella formazione che oggi attira talenti da tutto il mondo. E ancora, Pietro Bucalossi (1905-1992), il sindaco generale medico, che organizzò nella clandestinità il supporto sanitario ai resistenti, e poi fondò l’Istituto Nazionale dei Tumori e costruì abitazioni sociali a canone agevolato e diede agli studenti un eccellente servizio di refezione scolastica. E infine Aldo Aniasi (1921-2005), il sindaco comandante nelle brigate garibaldine di montagna con il nome di “Iso” che ha combattuto per venti mesi l’esercito tedesco e i fascisti di Salò.

Redazione

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