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La svolta ‘smoke free’ di Milano. Il consiglio comunale ha approvato il nuovo regolamento per la qualità dell’aria che definisce priorità e scadenze di una serie di azioni tese a migliorare la qualità ambientale in città.
Dal 1° gennaio 2021 Milano bandisce il fumo di sigaretta all’aperto tranne che in luoghi isolati: dalle fermate dei mezzi pubblici ai parchi, fino ai cimiteri e alle strutture sportive, come gli stadi, sarà proibito fumare nel raggio di 10 metri da altre persone. “Sono contenta, e estremamente favorevole a questa iniziativa. Costituisce un messaggio forte sulla pericolosità e la dannosità del fumo“, è il commento di Gianna Maria Agnelli, referente centro antifumo del Policlinico di Milano.
La dottoressa Agnelli sottolinea i possibili effetti dell’iniziativa, non nascondendo che a Milano qualcuno potrebbe superficialmente storcere il naso. “Spero – evidenzia infatti – possa diventare un incentivo motivazionale e un’opportunità per i tanti fumatori ad intraprendere un percorso di disassuefazione dal tabagismo. Non va colto solo nell’aspetto proibitivo e di limitazione di libertà personale. Ricordiamo che il fumo non è un diritto che dev’essere garantito, mentre la tutela della salute assolutamente sì“.
La referente del Policlinico di Milano inquadra tutti i rischi del fumo sulla salute delle persone: “Ad oggi rappresenta la principale causa prevenibile, cioè evitabile, di malattia, disabilità e mortalità precoce. In più è responsabile di molteplici patologie respiratorie, cardiovascolari e oncologiche“.
“Ricordiamo che già dal 2002 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha incluso in classe 1, oltre che il fumo attivo, anche il fumo passivo. Considerandolo quindi un agente sicuramente cancerogeno per l’uomo e l’animale. Ma se ci sono perplessità legate ai cambiamenti di mentalità e di cultura, è vero che anche la precedente legislazione in questo senso può aiutarci. La cosiddetta Legge Sirchia del 2003 ha esteso a tutti i luoghi chiusi il divieto di fumo. Anche iniziative come il Decreto Lorenzin del 2016 possono preparare il terreno culturale a questo importante cambiamento“, aggiunge la dottoressa Agnelli. E Milano si sta già preparando.
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