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“Siamo qui oggi perché vogliamo rivendicare i nostri diritti. Tutte le attività commerciali, che in questo momento sono chiuse, devono essere riaperte il più presto possibile. Non ce la facciamo più. Sono quattordici mesi che non lavoriamo. Abbiamo bisogno di riaperture entro maggio, altrimenti falliamo“. Queste le parole dei lavoratori del comparto fieristico e degli ambulanti che hanno chiesto, ed ottenuto, un incontro con il Prefetto di Milano.
“C’è il rischio concreto di fallimento. Ma non solo delle aziende commerciali, bensì dell’intera filiera che c’è dietro. E che comprende le imprese che riforniscono le attività stesse“, dice Nicola Zarrella, presidente di Euroimprese. L’urlo di disperazione che il settore ha portato in piazza a Milano è assordante quanto chiaro: “A questo punto abbiamo chiesto al Prefetto, nell’incontro che abbiamo avuto, di sensibilizzare il Governo alle riaperture immediate nel mese di maggio. Dovranno avvenire nelle prime due settimane del mese. Altrimenti le aziende oggi chiuse rischiano il fallimento, e in più lasciano a casa per disoccupazione tutti i propri dipendenti. Ci sarebbe un problema sociale da dover risolvere, oltre a quello commerciale“.
“Oggi ci hanno ricevuto in Prefettura per l’ennesima volta. Noi facciamo parte del settore fiere, sagre ed eventi. Abbiamo avuto un bel riscontro, siamo stati felici dell’incontro in Prefettura qui a Milano. Abbiamo chiesto che dal 1° maggio fiere, sagre ed eventi ripartano. La gente non ce la fa più“, è un’altra delle testimonianze del comparto dei venditori ambulanti, e soprattutto del mondo delle fiere e sagre.
“Ci auguriamo che tramite la Prefettura di Milano arrivi questo documento a Roma. Abbiamo spiegato le nostre ragioni e chiediamo che dal 1° maggio ripartano le fiere. Perché la gente ha bisogno di andare a lavorare, e non ce la fa più“, concludono.
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