CRONACA

Migranti, quanto ci costano? Il rapporto Ocse rivela la verità

Quanto incide realmente il costo dell’immigrazione sugli Stati del mondo (Italia compresa)? Complessivamente, meno di quanto si possa credere. Anzi, in media i migranti permettono ai Paesi che li ospitano una crescita economica maggiore rispetto agli esborsi che devono essere sostenuti. Lo rileva l’Ocse.

Migranti: il loro impatto sul bilancio

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha infatti verificato che “l’impatto sul bilancio” dei migranti va in pari. E anzi, può anche essere positivo. Si presenta per esempio il caso della Francia. Qui il contributo netto al bilancio da parte delle persone nate all’estero è di 1,02% del Pil, in lieve eccedenza, contro una media Ocse dell’1,56%.

I dati sono stati diffusi nel rapporto sulle Prospettive migratorie pubblicato oggi dall’Ocse. “In tutti i Paesi – vi si legge –, il contributo dei migranti sotto forma di tasse e contributi è superiore alle spese che i Paesi destinano alla loro protezione sociale, alla loro salute e alla loro istruzione“. Tanto più che i flussi migratori, nel corso del 2020, hanno vissuto un crollo verticale del 30%.

I flussi nel 2020 in Italia e non solo

Anzi, la pandemia ha “posto fine a dieci anni di miglioramenti” per i migranti sul mercato del lavoro. Le persone che hanno raggiunto i 25 Paesi dell’Ocse nel 2020 sono state 3,7 milioni. Si tratta del dato più basso dal 2003. L’Italia è anche superiore alla media, avendo vissuto un calo del 39,4%. Le persone arrivate sul nostro territorio ammontano a un totale di 21 mila. La percentuale più alta è quella degli Usa, che rispetto al 2019 registrano un -44%.

Riguardo al nostro Paese, l’Italia nel 2020 ha accettato il 28,4% delle richieste d’asilo presentate sul nostro territorio. L’Ocse spiega che la maggior parte dei 21 mila nuovi migranti provengono da Pakistan (4.900), Bangladesh (2.300) ed El Salvador (1.100). Attualmente il 10,2% della popolazione italiana è composta da persone nate all’estero. La maggior parte di essi sono nati in Romania (16%), Albania (8%) e Marocco (7%).

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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